Balneari, Rampelli: «Draghi si faccia sentire per rinegoziare la direttiva Ue. Applicata così è iniqua»
Torna in pista a Montecitorio la delicata partita delle concessioni balneari, messe a dura prova dall’Europa con la cosiddetta direttiva Bolkestein. Contro la quale il centrodestra ha lanciato una crociata a difesa delle nostre spiagge e delle aziende minacciate dalla deregulation imposta da Bruxelles. Che rischia di mandare sul lastrico migliaia di operatori, vittime della concorrenza non equa degli altri paesi europei.
Balneari, a Montecitorio la mozione di FdI
Montecitorio è alle prese con la discussione generale della mozione presentata da FdI sull’applicazione in Italia della direttiva europea. Mentre la maggioranza tenta con grande fatica di trovare la quadra tra le posizioni diametralmente opposte di 5Stelle e Lega. “Il governo Draghi deve mobilitarsi per riaprire un negoziato sulla Bolkestein. La cui applicazione su balneari, commercio ambulante e guide turistiche, è frutto di una lettura sbagliata della direttiva”. Così Fabio Rampelli illustrando la mozione a prima firma Giorgia Meloni.
Rampelli: Draghi deve rinegoziare la direttiva Ue
Lo stesso Bolkestein, padre della direttiva, “ha garantito che quando parlava di liberalizzazione dei servizi non pensava ai balneari. La cui attività non rientra nei servizi. Ma nella gestione del demanio. La stessa cosa per le guide turistiche, che in Italia sono un’eccellenza”. Insomma il nodo è nel recepimento della direttiva di Bruxelles. Quelle categorie sono rientrate nel comparto dei servizi. Mentre in realtà fanno parte del comparto professione”. Per questo – continua il vicepresidente della Camera- chiediamo che Draghi, la cui autorevolezza al livello internazionale è fuori discussione, espunga alcuni settore dalla direttiva. Sulla scia di altre Nazioni europee che non la applicano. Senza alcuna ritorsione né da parte della magistratura né da parte di Bruxelles.
La concorrenza deve essere equa e reciproca
La concorrenza si basa sulla reciprocità e sull’equità. E nel caso dell’applicazione della Bolkestein contro i balneari non c’è né reciprocità – incalza Rampelli. Qual è l’attrattività del lungomare tedesco rispetto alle coste italiane? Come fa una piccola impresa familiare di balneari a concorrere con la RedBull che si sta accaparrando un pezzo di costa adriatica? Inutile poi precisare – conclude l’esponente di FdI – che facendo gestire da aziende straniere arenili, piazze storiche e monumenti “finiamo per perdere tra le caratteristiche più importanti della nostra nazione senza avere nessuna analoga opportunità dai nostri cugini nord europei”.
La maggioranza si spacca e prende tempo
Il voto sulla Bolkestein alla Camera potrebbe slittare nei prossimi giorni ma anche alla prossima settimana. La maggioranza sta dialogando “per definire una possibile mozione unitaria”. Missione difficile. I 5Stelle non vogliono sentir parlare di proroghe, Forza Italia punta i piedi e chiede di rispettare le “ragionevoli richieste del settore”. Mentre la Lega, contrarissima alla direttiva Ue, è in grande difficoltà. E parla di “un intervento di riordino” e di una “procedura organica più ampia“.