Associazionismo sportivo in ginocchio per il caro bollette. Barbaro (Asi): “Il governo intervenga”
In due lettere, una inviata al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi e l’altra al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il mondo dell’associazionismo sportivo lancia un drammatico appello per la sopravvivenza.
“Alla luce della profonda crisi in cui versa il comparto e della sua importanza come infrastruttura sociale, Asi insieme ai principali Enti di Promozione Sportiva, ha chiesto un intervento determinato, decisivo e non più procrastinabile. Non è più tempo di interventi timidi, quali abbiamo assistito e patito nell’ultimo biennio e spesso di facciata. Se è vero che lo sport è considerato fondamentale a livello educativo, sociale, associativo ed anche economico per il nostro Paese, è questo il momento di salvaguardarne il futuro”. Così il presidente di Asi e senatore di FdI, Claudio Barbaro, nel commentare le due lettere inviate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Mario Draghi.
Associazionismo sportivo: la lettera dei presidenti a Mattarella
In una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella i presidenti delle associazioni sportive hanno fatto presente la situazione drammatica: «Il comparto dello Sport ha subito un durissimo colpo in questi due anni di pandemia, poiché ha pagato, più di altri, le drastiche restrizioni che si sono rese necessarie per salvaguardare la salute pubblica. Tuttavia, l’associazionismo sportivo, che nel nostro Paese rappresenta il 33% di tutte le istituzioni non profit, ha continuato a garantire attività motoria e sportiva nel rispetto delle norme e dei protocolli di sicurezza. Inoltre, ha partecipato attivamente alla rete di protezione sociale che il mondo del terzo settore ha messo a disposizione, nel rapporto con le istituzioni locali, per garantire interventi a sostegno delle famiglie in tutto il periodo dell’emergenza».
Le associazioni dello sport rappresentano il 33% delle no profit
“L’aumento spropositato del costo dell’energia -proseguono le associazioni sportive- sta mettendo letteralmente in ginocchio questa grande infrastruttura sociale ed ha già fatto registrare chiusure di tante realtà associative locali che non hanno retto all’impatto della crisi sanitaria, con conseguente allentamento dei sistemi di coesione sociale nelle nostre comunità. A rischio, pertanto, oltre ai gestori degli impianti sportivi, c’è un’intera filiera dell’economia sociale del nostro Paese che comprende le tantissime piccole e grandi esperienze associative che fanno dello sport e dell’attività fisica uno strumento per la costruzione di una società resiliente e sostenibile, considerando il più ampio processo di ripresa economica e sociale”.
“Crediamo -concludono- che sia proprio questa l’occasione, da parte del Governo, di rendere tangibili tutti i valori che si riconoscono alla cultura motoria e sportiva, impegnando importanti risorse finanziarie e provvedimenti immediati, che possano dare ossigeno ad un settore fondamentale per gli effetti che esso ha sulla salute, l’inclusione sociale e l’educazione di tutte le persone per tutte le età. Vista la Sua sensibilità e attenzione costante verso il mondo che noi rappresentiamo, siamo convinti che, anche in questo momento, non farà mancare la Sua azione attiva. La ringraziamo, pertanto, con la deferenza dovuta alla Sua persona”.
Chi ha firmato le lettere a Draghi e Mattarella
Chi ha firmato le due lettere: Antonino Viti dell’Acsi (Associazione Centri Sportivi Italiani), Bruno Molea dell’Aics ( Associazione Italiana Cultura Sport), Claudio Barbaro dell’Asi (Associazioni Sportive Sociali Italiane), Franco Proietti del Csen (Centro Sportivo Educativo Nazionale), Vittorio Bosio del Csi (Centro Sportivo Italiano), Gian Francesco Lupattelli dell’Msp (Movimento Sportivo Popolare Italia), Tiziano Pesce della Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti) e Damiano Lembo dell’Us Acli (Unione Sportiva Acli).