Covid, 112.691 positivi, 414 morti. L’Ema frena sulla quarta dose: dati insufficienti per estenderla a tutti
L’Ema e l’Oms Europa provano ma dire che l’«ondata Omicron sta scemando» (la prima). E che si è «raggiunto il plateau di decessi» (il secondo). Tanto che, per esempio, l’Ema frena sulla quarta dose. Asserendo che sono ancora insufficienti, al momento, i dati per estenderla dagli immunodepressi (per cui è già prevista) a tutta la popolazione. Eppure, ancora oggi sono 112.691 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia, secondo i riscontri e i dati del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. E, soprattutto, sul fronte delle vittime si registrano altri 414 morti. Nelle ultime 24 ore gli operatori hanno processato 915.337 tamponi, rilevando un tasso positività al 12,3%. Calano, invece, i ricoverati in terapia intensiva, che sono 1.457: ossia 67 in meno di ieri. Così come i ricoverati con sintomi, che sono 19.324: dunque 226 in meno di ieri.
Ema sull’ondata Omicron e l’eventualità di una quarta dose
Ancora contagi e ancora tante vittime ma, come si diceva, l’Ema rilancia: «L’ondata di Omicron è volata verso l’alto e sta proseguendo la sua curva che, una volta raggiunto il plateau, andrà scemando in Europa e nel resto del mondo». Sottolineando contestualmente che, mentre tutto questo procede, «abbiamo visto l’emergere di sotto-varianti di Omicron come la BA.2 (la cosiddetta Omicron 2, ndr) che si sta diffondendo in molti Paesi». Un’ennesima mutazione del virus rispetto la quale Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco Ema, durante il periodico aggiornamento per la stampa ha dichiarato: «È troppo presto per dire quanto questa variante differisca da Omicron in termini di trasmissibilità e capacità di evadere l’immunità».
Ema: il secondo booster al momento è raccomandata per gli immunodepressi
Tempo, allora: serve ancora tempo. Per decodificare l’incidenza anche di quest’ultima variante e capire se e come procedere con un’ulteriore dose di vaccino. Un argomento che alimenta il dibattito internazionale e sul quale, sempre Cavaleri, ha precisato: «I livelli di efficacia degli attuali vaccini anti-Covid nel tempo, mentre l’ondata di Omicron si dispiega, sono dati rilevanti per capire le tempistiche di una eventuale ulteriore dose booster. Come abbiamo già visto in passato, però, per le persone gravemente immunocompromesse che ricevono una serie primaria di 3 dosi di vaccino a mRna una quarta dose sarebbe il primo richiamo per loro. E, in quanto tale, è già raccomandata»
Ma non ci sono ancora prove sufficienti che vada estesa una quarta dose a tutti
«Stiamo esaminando tutti i dati emergenti, inclusi quelli di Israele, sull’uso di un secondo booster degli attuali vaccini anti-Covid», spiega sempre Marco Cavaleri. Aggiungendo a stretto giro che: «Al momento, in ogni caso, non ci sono prove sufficienti dai trial clinici. O dai dati “real world” (dalla vita reale), che possano supportare una raccomandazione del secondo richiamo per la popolazione generale».