Covid, 60.029 contagi e 322 morti. Lo studio: «Dopo Omicron, rare reinfezioni con Omicron 2»
Impennata di nuovi casi Covid nelle ultime 24 ore: i dati diffusi dal ministero della Salute parlano, infatti, di 60.029 contagi e 322 morti. Ieri erano stati rispettivamente 24.408 e 201. Le vittime da inizio pandemia hanno raggiunto così la cifra di 153.190. Scende ancora, invece, il tasso di positività, che si attesta al 9,9% su 603.639 tamponi, a fronte del 10,5% di ieri su 231.766 tamponi effettuati.
Covid: aumentano i contagi, ma calano i ricoveri
Calano da ieri anche i ricoveri: in terapia intensiva ci sono 32 pazienti in meno, per un totale di 896; le persone ricoverate nei reparti Covid con sintomi sono poi 299 in meno di ieri, per un totale di 13.076. Gli attualmente positivi si attestano oggi a 1.321.971, vale a dire 26.376 in meno di ieri. I guariti nelle ultime 24 ore sono stati 50.659, che portano il totale delle persone che hanno superato il Covid a 11.019.298 da inizio pandemia, su un numero complessivo di contagi che arriva a 12.494.459.
Lo studio sulle infezioni con Omicron 2 dopo Omicron
E ora ci si domanda: subito dopo essersi contagiati con la variante Omicron ci si può reinfettare anche con la “sorella” Omicron 2? La risposta arriva da uno studio, svolto in Danimarca, uno dei Paesi in cui questa versione di Omicron ha preso velocemente piede scalzando l’originale: è possibile, ma raro. Sotto l’ombrello di questa variante convivono quattro sottovarianti con differenze genomiche sostanziali, in particolare tra Omicron BA.1 e BA.2. Gli esperti dello Statens Serum Institut di Copenhagen, avendo osservato con l’aumento della quota di BA.1 e BA.2 un gran numero di reinfezioni di persone che avevano già avuto il virus, si sono chiesti se Omicron 2 potesse sfuggire all’immunità naturale acquisita poco prima con l’infezione da Omicron 1.
I casi di nuovi contagi «possibili, ma rari»
Nel lavoro disponibile in versione pre-stampa, quindi non ancora sottoposta a revisione paritaria, sulla piattaforma MedrXiv, gli autori hanno guardato dentro un sottoinsieme di campioni provenienti da oltre 1,8 milioni di casi di Sars-CoV-2 registrati nel periodo tra il 22 novembre 2021 e l’11 febbraio 2022. In questo bacino hanno rilevato che le persone che avevano 2 test positivi, a distanza di 20-60 giorni l’uno dall’altro, erano 187. E tra queste hanno identificato 47 casi di reinfezione da Omicron 2 subito dopo un’infezione da Omicron, principalmente in giovani non vaccinati. Reinfezioni che hanno portato una malattia lieve, che non ha provocato ricovero o morte. La ricerca, concludono gli scienziati, «fornisce prove del fatto che possono verificarsi reinfezioni da Omicron BA.2 poco dopo il contagio con BA.1, ma sono rare».