Covid, contagi in calo, i reparti respirano. Allo Spallanzani il primo paziente curato con il Paxlovid
Nel bollettino Covid del 4 febbraio scende la curva pandemica e continua a migliorare la situazione epidemiologica dell’Italia: segno che siamo davvero in fase discendente, dopo aver dovuto fare i conti con una quarta ondata particolarmente virulenta della variante Omicron. Sebbene il dato dei decessi resti molto alto in relazione agli altri indicatori della pandemia, il quadro generale va visto con un certo ottimismo.
Bollettino Covid 4 febbraio, contagi in diminuzione
Il consueto monitoraggio rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 99.522 contagiati, 210.353 guaritie 433 morti. 884.893 i tamponi analizzati. Con il tasso di positività che è stato rilevato all’11,2% (-1,1 rispetto a ieri). Per quanto concerne il sistema sanitario nazionale, la pressione sta lentamente ma costantemente scendendo: oggi il saldo dei ricoverati in reparti Covid è -324 (19.000 posti letto attualmente occupati); mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -17 (1.440) a fronte di 114 nuovi ingressi.
Bollettino 4 febbraio: migliorano le terapie intensive
“Sono diminuiti i pazienti ricoverati in terapia intensiva (occupazione al 14.8%) e in area medica (29,5%). Questa stabilizzazione e decrescita si nota anche nelle fasce d’età più giovani, dove la probabilità di ricovero è più bassa ma comunque presente”. Lo evidenzia il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Nel videomessaggio di commento ai dati della Cabina di regia sull’epidemia di Covid-19 in Italia. “Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di terapia intensiva è rispettivamente al 29,5% e al 14,8%. C’è quindi una tendenza, seppure ancora lieve, alla decongestione delle strutture sanitarie”. Lo ha ribadito il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. Anche lui in un videomessaggio a commento dei dati del monitoraggio della Cabina di regia.
Allo Spallanzani il primo paziente Covid curato con pillola Pfizer
Intanto arrivano buone notizie sul fronte delle cure che si accompagnano alla campagna vaccinale. All’Istituto Spallanzani di Roma il primo paziente Covid-19 trattato con la pillola antivirale di Pfizer in Italia. Paxlovid è stato prescritto a un uomo di 54 anni, con malattia cardiovascolare e Covid-19, sintomatico da 3 giorni. Lo comunica la direzione dell’istituto. Il farmaco è composto da un antivirale, il Nirmatrelvir, e da un farmaco potenziante, il Ritonavir. Sono 3 compresse da prendere la mattina e 3 la sera, per 5 giorni.
“Il contrasto al Covid ci ha insegnato che il fattore tempo è essenziale. Bene ha fatto l’Istituto Spallanzani a partire subito con i reclutamenti per la somministrazione del nuovo antivirale Paxlovid“, la pillola di Pfizer: “un’arma in più che non sostituisce il vaccino. Nella giornata di domani si partirà anche negli altri centri regionali”, ha dichiara in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.