Covid, la curva scende ancora. Esperti ottimisti per il Carnevale: «Ma non sia un liberi tutti»
Sono stati 93.157 i nuovi casi di coronavirus e 375 i morti nelle ultime 24 ore. Dunque, numeri in calo rispetto a ieri, quando i contagi erano stati 99.522 e le vittime 433. Continua a scendere anche il tasso di positività, che oggi si attesta all’11% su 846.480 tamponi, a fronte dell’11,2% di ieri su 884.893 tamponi. L’andamento dei dati Covid fa anche sbilanciare gli esperti sulla possibilità di un Carnevale più sereno, sebbene sempre caratterizzato dalla necessità di un atteggiamento prudente.
Quasi 90mila positivi in meno. In calo anche i ricoveri
Il calo dei numeri continua a riguardare anche i ricoveri. Nei reparti Covi ordinari oggi ci sono 18.615 pazienti, 385 in meno di ieri. Le persone in terapia intensiva sono poi 1.411 in totale, 29 in meno di ieri. Diminuiscono di quasi 90mila unità gli attualmente positivi, che oggi sono 2.128.543 vale a dire 89.801 in meno di ieri. I guariti nelle ultime 24 ore sono stati 182.618, che portano il totale a 9.265.708 su 11.542.793 contagiati dall’inizio dell’emergenza. Le vittime totali arrivano, quindi, a 148.542.
Occhi puntati sul prossimo Carnevale di era Covid
Per Fabrizio Pregliasco visto l’andamento della curva epidemica «il Carnevale sarà al margine di una situazione più rasserenante, con una curva più dolce, più bassa, e a marzo, con la primavera, avremo sicuramente una situazione più tranquilla». Così a Pasqua, «se tutto rimane così e non arrivano nuove varianti, festeggeremo, sì». Ma l’invito del virologo è comunque a mantenere un profilo di prudenza, quindi anche per questa Pasqua meglio restare «in famiglia, o comunque senza grandi spostamenti».
Signorelli: «Adesso siamo più ottimisti»
Anche il docente di Igiene dell’Università Vita-San Raffaele, Carlo Signorelli, è ottimista. «Se la curva segue il trend attuale, a Carnevale, che culmina tra quattro settimane circa, potremo dichiararci fuori dalla quarta ondata», ha spiegato l’esperto, chiarendo che «l’auspicio» è che «si possa ritornare alla situazione di ottobre-novembre». «Ovviamente – ha precisato – non sarà un Carnevale come quelli pre- pandemici, perché qualche accortezza bisognerà utilizzarla ancora e qualche restrizione rimarrà per le situazioni più a rischio che sono i grandi assembramenti e gli ambienti chiusi». «In generale, però, adesso siamo più ottimisti», ha chiarito, facendo anche riferimento al fatto che andiamo incontro a una stagione meno fredda e, quindi, alla possibilità di un numero maggiore di eventi all’aperto e «se non arriva un’altra variante, Pasqua sarà ancora meglio».
Ma Galli avverte: «No a sfilate e assembramenti»
Di un Carnevale che quest’anno sarà «sicuramente più tranquillo di quanto lo siano stati Natale e Capodanno» ha parlato anche Massimo Galli, ricordando anche lui però che «non può essere la festa che era in pre-pandemia, con sfilate e assembramenti». «Di sicuro ci aspettiamo che i contagi calino ulteriormente», ma, ha ribadito l’infettivologo, «questo non vuol dire che possiamo lasciarci troppo andare, anche a Carnevale. Io – ha concluso Galli – mi sono iscritto, come si sa, al partito della cautela e vi rimango, sapendo che perdere di vista i problemi può essere decisamente pericoloso».