Draghi: «Via alle restrizioni anti covid entro il 31 marzo. Otto miliardi contro il caro-bollette»
Dalla pandemia “io voglio uscire prima possibile, quindi anche limitare le restrizioni il più presto possibile”. Cosi Mario Draghi alla conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Tracciando i provvedimenti approvati all’unanimità e le prossime mosse del governo. Dallo stanziamento di quasi otto miliardi per fare fronte al caro bollette senza scostamenti al decreto sulle cessioni dei crediti legati ai bonus edilizi. Compreso il Superbonus.
Covid, Draghi: uscire al più presto dalle restrizioni
“Non abbiamo ancora un road map specifica ma è una questione di giorni. È mia volontà uscire con una roadmap che da qui al 31 marzo indica la strada, step by step”. Passo dopo passo verso la normalizzazione. “È importantissimo per dare certezze in questo mese, mese e mezzo che così com’è e ancora un po’ incerto”, ha detto il premier smontando la cautela del ministro Speranza. Sempre molto abbottonato sullo stato di emergenza. “La situazione geopolitica poi tenderà ad aggravarsi, se noi potremo dare delle certezze limiteremo il quadro di incertezze che abbiamo davanti”. I numeri sono incoraggianti. Il capo del governo ha illustrato il progressivo trend calante dei contagi. E le buone notizie dal fronte ospedaliero con meno di mille ricoveri. “Calano terapie intensive e i ricoveri ordinari: la campagna di vaccinazione procede. Voglio ringraziare Figliuolo e tutti gli italiani che hanno deciso di vaccinarsi”.
Cambio di metodo ma teniamo dritta la barra del timone
“I risultati che il governo si è posto sono sicuro riusciremo a conseguirli”, ha assicurato. Dopo la strigliata di ieri alla sua maggioranza Draghi non è tornato sul tema. “Avete visto che bravi ministri che ho? Ho un bellissimo governo”, ha detto dopo le fibrillazioni.Un cambio di metodo? “Ho sempre offerto tutta la disponibilità, se necessaria rivediamo il metodo”, ha detto l’ex governatore della Bce. “Ma temiamo sempre dritta la barra del timone”. Sul terreno minato dei ristori e della crisi delle imprese per le restrizioni anti-covid, poi, ha assicurato che il lavoro non è finito. “Dobbiamo tenere presente, sui ristori, che il settore del turismo è ancora in sofferenza. Pensare ad esempio agli alberghi delle grandi città, perché il turismo lì non ha ripreso. Abbiamo in mente tante cose, il nostro compito non è finito”.
Le assicurazioni di Putin sulle forniture di gas all’Italia
Sulla crisi in Ucraina, che in queste ore sta vivendo una nuova accelerazione, Draghi ha confermato la sua imminente visita a Mosca, richiesta da Putin. “Non c’è ancora una data ma sarà a breve”, ha detto riferendo di aver avuto dal presidente russo rassicurazioni sulle forniture di gas all’Italia. “Questo va considerato alla luce degli impegni e della relazioni con gli altri alleati. Io apprezzo l’impegno” del presidente Putin”, ha detto Draghi, “ma questo a oggi rimane un impegno da valutare”.In ogni caso ha annunciato lo studio di un “meccanismo per cui ci sia un approvvigionamento di gas da altre fonti se dovesse venire meno quella russa. C’è una gran buona volontà da parte degli alleati per affrontare il tema della dipendenza. Una grande collaborazione“.
Le sanzioni a Mosca devono essere proporzionali
Sulle possibili sanzioni europee a Mosca ha detto che devono proporzionali agli attacchi, non precentive. “L’Italia è pienamente allineata alle posizioni di altri paesi europei. Noi stiamo discutendo con l’Ue delle sanzioni e abbiamo fatto presente il nostro punto di vista. Ovvero che siano concentrati su settori che devono essere ristretti, senza comprendere l’energia. Le sanzioni devono essere proporzionali al tipo di attacco e non preventive. Tutti questi principi li ho richiamati anche ieri nel Consiglio informale europeo”.
L’obiettivo è portare e Putin e Zelensky allo stesso tavolo
Sulla crisi ucraina Draghi ha ribadito l’intoccabilità della Nato. “Un’unità che non conosce sfumature di diversità. Accanto a questo occorre tenere una posizione ferma a fronte di eventuali attacchi. Dobbiamo tenere aperte tutte le possibilità di dialogo, in qualunque formato possibile. L’ambizione, non solo mia, è quella di riuscire a portare Putin e Zelensky attorno allo stesso tavolo. Occorre fare tutto il possibile perché questo avvenga”.