“Fake news sul Green pass da Ricciardi, con la complicità di Fazio”: bufera sul consigliere di Speranza
Dichiarazioni “ingannevoli” sul green pass. E scoppia la grana sul “certificato verde” anche nella maggioranza che sorregge il governo Draghi, con i grillini all’attacco di Walter Ricciardi, l’onnipresente consulente del ministro Speranza.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione parlamentare dopo l’apparizione di Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministero della Salute, a Che tempo che fa. Nel mirino anche Fabio Fazio, che non è intervenuto per correggere. “Nella puntata dello scorso 13 febbraio della trasmissione ‘Che tempo che fa’, in onda su Rai3, Walter Ricciardi, consigliere scientifico del Ministero della salute, ha fatto delle dichiarazioni in merito all’utilizzo delle certificazioni verdi Covid 19 ingannevoli rispetto alle indicazioni dello stesso Ministero”, si legge in un’interrogazione presentata al presidente e all’amministratore delegato della Rai la senatrice del Movimento 5 Stelle Maria Laura Mantovani, componente della Commissione di Vigilanza Rai, la capogruppo in Vigilanza Sabrina Ricciardi e Carmen Di Lauro.
- Green pass, a cosa serve? Gli uomini di Speranza giocano a chi la spara più grossa: qualche "perla"
- Green pass, Speranza non molla, Bassetti picchia duro: "Tenerlo oltre il 31 marzo è solo mostrare i muscoli"
- Effetto Covid: l'Inps ha risparmiato 1,1 miliardi di euro nel 2020, quasi 80mila pensioni in meno
Le presunte fake news di Ricciardi da Fazio
“Nello specifico”, Ricciardi “ha spiegato che i green pass ci consentono sostanzialmente di frequentare gli ambienti al chiuso in maniera sicura perché chi è vicino a noi non è infetto e non può contagiarci. Ma sul sito del ministero invece si chiarisce perfettamente che anche chi ha tutte le dosi di vaccino contro il Covid-19 può ammalarsi e trasmettere l’infezione agli altri. Il servizio pubblico dovrebbe tutelare i cittadini e gli utenti dal rischio di diffusione di fake news sull’epidemia da Covid-19″, si legge ancora. “Per questo chiediamo di sapere se l’azienda ritenga compatibile con un’informazione corretta ed equilibrata le dichiarazioni riportate e perché il conduttore non abbia fermato la diffusione di una fake news”, concludono i firmatari.