Feltri contro “Repubblica”: “Meloni è la più abile, la attaccano perché non inciucia con la sinistra”
“Prendere per il culo i politici in questa fase è obbligatorio per un giornalista, ma mettere nel mirino la Meloni, la persona più abile (lo dimostrano i fatti, anzi i numeri), è imprudente….”, è la conclusione dell’editoriale di questa mattina, su Libero, di Vittorio Feltri, che attacca Repubblica per quell’articolo di ieri nel quale la leader di Fratelli d’Italia veniva accusata di volere andare al voto, come se fosse una richiesta antidemocratica…
Feltri difende la Meloni dalle accuse di “Repubblica”
Il direttore di Libero dà un giudizio positivo del giornalista che ieri aveva un po’ delirato sulle “colpe” della Meloni, che chiederebbe troppo spesso di andare alle urne, ma non considera accettabile quelle tesi esposte in prima pagina. “Filippo Ceccarelli è un eccellente giornalista della Repubblica, un po’ fighetto, ma dotato di una prosa elegante, piacevole. Peccato che ieri abbia scritto una bischerata su Giorgia Meloni, unica donna politica di ferro capace di fondare sulle sabbie mobili un partito che nel giro di pochi anni ha acquisito numerosi consensi, al punto d’essere in procinto di superare la Lega, senza contare che ha già sorpassato il M5S, attualmente il primo in Parlamento….”, scrive Feltri.
La citazione di Almirante e Fini per attaccare la leader di FdI
Feltri si diverte a far notare i riferimenti astrusi contenuti in quell’articolo contro la Meloni, da Andrea Scanzi “come se fosse Schopenhauer, che un bel dì disse di Giorgia ‘è una pescivendola’, ma anche a Giorgio Almirante, anch’egli “colpevole” di voler votare, sempre, ma considerato un antidemocratico fascista, “come se votare fosse un esercizio esecrabile”.
Poi il direttore di Libero fa le pagelle del dopo-Quirinale. “Non mi pare che Salvini sia in forma smagliante, idem Conte e Letta. Domanda: la maggioranza nel 2023 come e da chi sarà composta, dato che Fratelli d’Italia minaccia di diventare, grazie alla pescivendola, la forza più importante sia a Montecitorio sia a Palazzo Madama? Prendere per il culo i politici in questa fase è obbligatorio per un giornalista, ma mettere nel mirino la Meloni, la persona più abile (lo dimostrano i fatti, anzi i numeri), è imprudente. Verba volant, scripta manent. Pertanto l’articolo storto di Filippo rimarrà. Un’ultima osservazione. L’editorialista della Repubblica cita Gianfranco Fini e afferma che fare l’opposizione è difficile. Vero, ma sempre meno che governare, come si evince da quello che sta succedendo. Quanto a Fini mi pare che sia scomparso perché fare lingua in bocca con la sinistra non porta fortuna”.