Foibe silenziate, altre vergogne a Roma e a Milano. Carla Cace: “Riduzionismo strisciante”
Ancora un vergognoso riduzionismo sulle foibe a pochi giorni dal 10 febbraio. “I consiglieri di maggioranza del Municipio XIII, con un imbarazzante teatrino, hanno prima presentato e poi ritirato un atto sulla Memoria. Ma cosa ancora più grave, hanno bocciato una nostra mozione che prevedeva un dibattito sulle Foibe. Organizzato, a titolo gratuito, dall’associazione di promozione sociale “Comitato 10 Febbraio”. Accade a Roma, la denuncia è del capogruppo di Fratelli d’Italia in Municipio XIII, Isabel Giorgi e i consiglieri municipali di FdI, Marco Giovagnorio e Simone Mattana. Una atto gravissimo. Nulla di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire amaramente. Ma ogni anno va sempre peggio e il ricordo della tragedia italiana trova sempre un muro di ostracismo. Vietato ricordare.
Roma, il XIII Municipio vieta un dibattito sulle foibe
“Una decisione assurda, mai successa prima in Consiglio, che infanga la memoria di migliaia di persone morte in questo tragico eccidio; e soprattutto non rispetta la legge 92 del 2004 attraverso la quale il Parlamento ha designato il 10 febbraio come “Giorno del Ricordo”. I rappresentati di FdI sono attoniti, sconcertati. “Mentre nelle scuole di ogni genere e grado saranno previste iniziative; nonché la realizzazione di studi, convegni e incontri per favorire e diffondere la memoria di queste vicende; nel Municipio XIII sarà vietato “ricordare”. Tutto ciò è semplicemente vergognoso”. Si è già scatenata la vergogna, a più riprese.
Foibe, Milano: il 10 febbraio sarà una cerimonia “carbonara”
L’iniziativa di Gorizia con il convegno negazionista, presente Eric Gobetti (“E allora le foibe“?) non è il solo punto di caduta. A Torino c’è stata la vergonosa protesta di tutto il sinistrume, Anpi in testa, per una locandina che mostra i comunisti partigiani di Tito “troppo brutti” e mostruosi. Ne sa qualcosa l’assessore regionale Maurizio Marrone di FdI, promotore di un cliclo di iniziative per il 10 febbraio. Preso di mira per una manifesto “troppo realistico”. Già, meglio silenziare e rendere “meno orribili” i fatti raccapriccianti. E in effetti è quel che succederà a Milano. Qui la cerimonia per i familiari degli esuli giuliano dalmati sarà una cerimonia “carbonara” come hanno denunciato le associazioni. Ci sarà infatti una cerimonia in tono minore. In programma fra una settimana in piazza Della Repubblica, dopo tanti ritardi, è stata infine collocata una bella stele realizzata da Piero Tarticchio, punto di riferimento per la comunità degli esuli istriano-dalmati. Ebbene, il comune di Milano ha fatto già sapere che la cerimonia sarà “silenziata”: non sono previsti discorsi e neanche la figura di una sacerdote.
Foibe, Milano umilia i familiari delle vittime
Anche quest’anno il Comune di Milano ha deciso di celebrare così, «a metà», il Giorno del ricordo. «Una cerimonia carbonara» la chiama Tarticchio, mentre spiega la sua intenzione di non essere presente quella mattina. «Per noi è un giorno sacro, una cerimonia carbonara è inutile», dice al Giornale. “Palazzo Marino parla di restrizioni ineludibili legate alla pandemia, per un evento in programma il 10, giorno precedente allo smantellamento di molte misure”. Tutto molto pretestuoso: «Siamo molto amareggiati, dispiaciuti – dice Romano Cramer segretario del Movimento Istria Fiume Dalmazia al Giornale -. Noi siamo ligi alle regole, ma non comprendiamo queste restrizioni. Esprimiamo il nostro disappunto, ci dispiace che non si possa dire una parola, che non possa neanche intervenire il sacerdote con due parole di conforto ai familiari delle vittime».
Carla Cace: dal negazionismo al giustificazionismo
C’è una morale triste da trarre da tutto ciò: ”A tanti anni di distanza dall’istituzione della legge del giorno del Ricordo non si può più parlare di negazionismo: perché in realtà nessuno nega il fenomeno delle foibe e dell’esodo. Ma i rischi sono quelli del riduzionismo e del giustificazionismo che avanzano in maniera serpeggiante ma preoccupante”. E’ la morale che trae la presidente dell’Associazione nazionale dalmata, Carla Cace. ”Già lo scorso anno abbiamo fatto una contro-lista con tutti i punti del libro di Gobetti che erano assolutamente indecorosi”, ricorda con l’Adnkronos. “Quindi abbiamo fatto un contro fact checking che abbiamo fatto circolare per il 10 febbraio”. “Il problema è che tra le giovani generazioni solo uno studente su cinque sa rispondere correttamente alla domanda che cosa sono le foibe. E queste iniziative continuano a far circolare la disinformazione”.
Un docufilm dell’Associazione nazionale dalmata
A questo proposito la presidente dell’associazione nazionale dalmata annuncia:”il 10 febbraio lanceremo il trailer di un cortometraggio: un docufilm di 15 minuti che daremo gratuitamente a tutte le scuole d’Italia. Affinché tutti gli insegnanti possano avere uno strumento da cui partire e su cui costruire un dibattito. Spesso ci è capitato che insegnanti o associazioni o gente che voleva approfondire questo argomento ci dicesse ‘non abbiamo del materiale che ci supporti”’. ”Abbiamo realizzato questo docufilm, tra l’altro sottotitolato in inglese, che diffonderemo anche a livello internazionale: tanto più che il 10 febbraio sarà lanciato anche al consolato italiano di New York – spiega – Ricordiamoci che dopo questi drammi migliaia e migliaia di esuli decisero di partire alla volta dell’America e dell’Australia, emigrarono scioccati. Ed è importante riunire anche questa comunità di cui poco si parla. Anche perché a ormai 80 anni di distanza la tragedia delle foibe va inserita correttamente tra i genocidi e tra i crimini contro l’umanità dei totalitarismi del ‘900”.