Franceschini: magari la Lega si spostasse al centro, così la destra sovranista starebbe ai margini…
Dario Franceschini, ministro della Cultura e leader di una vasta componente del Pd, oggi in un’intervista a Repubblica fa il tifo per il lo smembramento del centrodestra. O comunque per la trasformazione della Lega in una forza moderata e di centro che isolerebbe la destra di Fratelli d’Italia.
Franceschini: non è normale la crescita dell’area sovranista
«Il centrodestra – afferma Franceschini – per molto tempo si è retto su un centro forte che viaggiava attorno al 30 per cento, cioè Forza Italia, e una destra marginale. Non è normale che negli ultimi tempi siano invece cresciute due forze, la Lega e Fratelli d’Italia, che si contendono uno spazio a destra ai confini del sovranismo mentre il centro è divenuto quasi marginale. Il mio auspicio è che ci sia un riequilibrio. Avremmo tutti da guadagnare da un avvicinamento della Lega al centro, da una sua evoluzione in questa direzione». Dunque, nonostante l’orientamento degli elettori, l’esistenza di una destra forte secondo Franceschini “non è normale”.
Poi Franceschini è ancora più chiaro: se Salvini – ipotizza – facesse uno spostamento significativo da destra verso il centro il Pd potrebbe anche smettere di considerare i leghisti come il “nemico”. Anzi, insieme, potrebbero isolare i sovranisti. Cioè FdI.
Franceschini: Salvini rifletta sul futuro posizionamento della Lega
Pensa che Salvini sia la persona più adatta per guidare questa trasformazione? «Non ho nessun titolo – risponde Franceschini – per entrare nelle dinamiche di un altro partito, ma vedo che anche Salvini si sta positivamente interrogando sul futuro posizionamento della Lega». Se ciò avvenisse “noi e la Lega resteremmo sempre avversari nella battaglia politica, ma condividendo lo stesso sistema di punti di riferimento, chiunque vinca le elezioni. A cominciare da europeismo e atlantismo”.
Il tifo per un sistema proporzionale
E il ritorno del proporzionale – conclude Franceschini – “potrebbe aiutare la formazione di un’area conservatrice moderata nel centrodestra, perché verrebbe meno la necessità di coalizzarsi forzatamente prima del voto. Tuttavia credo che questo percorso possa compiersi lo stesso anche senza cambiare la legge”.