Germania, il rosso Scholz crolla nei sondaggi. In crescita destra e centristi. Stabili i “Grünen”
Continua la discesa nei sondaggi tedeschi dei socialdemocratici dell’Spd guidati dal cancelliere Olaf Scholz. Stando infatti all’esito di un rilevamento effettuato per il quotidiano Bild dall’istituto Insa, se si votasse oggi per il rinnovo del Bundestag, i socialdemocratici scenderebbero al 23 per cento dei consensi, ossia un punto in meno rispetto alla settimana scorsa. Di contro, l’unione Cdu-Csu (Cristiano democratici e Cristiano-sociali bavaresi) acquista un punto, arrivando al 26. In calo anche i liberali dell’Fdp, dati all’11 per cento, mentre i Verdi rimangono stabili al 15. All’opposizione, pure l’ultra-destra dell’Afd cresce di un punto all’11 per cento, un mezzo punto in più va alla Linke, il partito della sinistra estrema.
Scholz è cancelliere da pochi mesi
Un quadro ancora più severo emerge dal sondaggio Forsa realizzato per le emittenti Rtl-Ntv. In questa rilevazione, l’Spd scende al 23 per cento, mente l’Unione è data addirittura al 27. Per quanto riguarda gli altri due partiti della coalizione “semaforo“, risultano invece stabili invece i Verdi al 16 per cento e l’Fdp al 9, mentre all’opposizione l’Afd è ferma al 10 per cento e la Linke al 6. Nel valutare i risultati dei sondaggi, il capo dell’istituto Insa, Hermann Binkert, vede soprattutto nella performance di Scholz il motivo della discesa socialdemocratica: “L’Spd ci lascia le penne, l’Unione si rafforza. Il “bonus cancelliere” è diventato un “malus cancelliere“».
Il sondaggista: «È il cancelliere la causa del calo dell’Spd»
Si tratta, com’è chiaro, di sondaggi. Quel che tuttavia colpisce è la rapidità con cui Scholz e il suo partito stanno precipitando nel gradimento degli elettori tedeschi. La coalizione “semaforo” (rosso Spd, giallo Fdp e verde Grünen) da lui guidata è al governo solo da pochi mesi. È del tutto evidente che il calo di consensi finisce per dare ragione a chi aveva letto la vittoria dei socialdemocratici e dei loro alleati solo come espressione della volontà di cambiare dopo 16 anni di ininterrotto dominio da parte di Angela Merkel. E chissà che qualcuno non la stia già rimpiangendo.