Giungla Milano, maniaco seriale palpeggia sei donne mentre fugge. Rapinatore sfregia top model
Milano fa paura. L’ultimo scacco alla sicurezza arriva dagli ultimi due casi di cronaca. Il primo è quello di un palpeggiatore seriale che colpisce 6 vittime durante la fuga. Il secondo, quello di un rapinatore intestarditosi sul furto a una modella, in città per la settimana della moda. Due vicende che aggiungono materiale rovente al fuoco delle polemiche e delle denunce che inchiodano il sindaco Sala a una realtà difficile da descrivere. E da difendere. Così, dopo la movida dei lunghi coltelli – con 5 accoltellamenti in poche ore – Milano si risveglia vittima di predatori occasionali e seriali. La città è sempre più in ostaggio delle aggressioni mordi e fuggi, che la trasformano in una giungla d’asfalto senza tetto né legge. E se non fosse per le forze dell’ordine, la cronaca nera si tingerebbe anche più spesso di rosso sangue. Un rosso indelebile che marchia strade e piazze, trasformate dalla criminalità locale e d’importazione in scene del crimine a cielo aperto.
Milano fa paura: palpeggiatore seriale e rapinatore agguerrito gli ultimi due aggressori in azione
Le ultime due vicende che Milano Today riferisce, confermano un quadro distorto e deformante della Milano della moda al centro delle cronache mondane di questi ultimi giorni. A partire dalla storia di abusi che vede al centro dell’incredibile racconto un 29enne senegalese, senza precedenti, che la polizia ha arrestato lunedì sera a Milano con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Il giovane straniero, infatti, si è reso protagonista di una maratona di abusi, inferti prima e durante la corsa che ha portato al suo arresto. Una corsa lunga tre chilometri e trecento metri, e punteggiata da ben 6 palpeggiamenti nelle parti intime, che il 29enne senegalese ha sferrato anche durante l’inseguimento che un giovane coraggioso ha intrapreso, deciso a fermarne fuga e aggressività costate la prepotenza delle molestie a sei donne incontrate per strada.
Il palpeggiatore maniaco in azione anche durante la fuga: 6 le vittime alla fine
L’allarme è scattato pochi minuti prima delle 20, quando – su viale Monza –, il 29enne ha palpeggiato con violenza una signora che era sul marciapiedi. La vittima, terrorizzata, ha urlato e chiesto aiuto. E senza pensarci su due volte, è intervenuto uno studente italiano 20enne, che si è messo subito all’inseguimento del “maniaco”. Una caccia al limite dell’assurdo, finita dopo più di tre chilometri e con il 29enne senegalese che nel frattempo è riuscito a palpeggiare altre 5 donne, tutte intercettate per strada durante la fuga. Una fuga terminata in Piazzale Loreto, dove i poliziotti allertati dal giovane e coraggioso inseguitore, hanno beccato e fermato il senegalese che, tanto per non farsi mancare niente, pochi istanti prima era riuscito a molestare le ultime due vittime, incrociate casualmente fuori da un ristorante.
Milano, un rapinatore si accanisce su una top model
Ieri sera, invece, le attenzioni violente dell’ultimo aggressore di turno si sono concentrate su una top model in trasferta milanese, a Milano, intercettata nella zona di Porta Venezia quando non erano ancora le dieci. Un primo assalto alla donna, che si trovava con due amiche e il fidanzato di una di loro, è andato a vuoto, grazie all’intervento dei tre conoscenti della modella che ha messo in fuga l’aggressore. Non contento, però, l’uomo ha deciso di tornare all’assalto: e stavolta con un complice e armato di sassi. E così, come riferisce Milano Today, «ha puntato nuovamente la modella e l’ha aggredita strappandole i vestiti, strattonandola e scaraventandola contro il muro».
Dopo il primo tentativo andato a vuoto, ci riprova con un complice
«Fasi concitate durante le quali avrebbe anche colpito la giovane allo zigomo con una pietra. Intanto, ha cercato di prendere dalla tasca posteriore dei pantaloni un telefono cellulare, mentre l’altro aggressore spingeva per terra una delle amiche della vittima». Una pattuglia della polizia locale, impegnata in un giro di perlustrazione della zona proprio in quegli istanti, è intervenuta al richiamo delle urla che provenivano da una via non distante. Fermando l’aggressore intestardito. Ma non riuscendo ad evitare la fuga del complice.