Grana per Letta, l’ala garantita del Pd lo contesta: “Un errore non sostenere i referendum”. Retroscena

17 Feb 2022 9:51 - di Federica Argento
Referendum Letta Pd

L’ala garantista del Pd si agita. Ora che la Consulta ha ammesso cinque quesiti in tema di Giustizia, una parte del partito di Letta sta facendo pressing  affinché i referendum  vengano sostenuti. Enrico Letta si era espresso diversamente. Per il segretario dem la via privilegiata e da lui preferita per intervenire sulla materia è e rimane  il Parlamento: lo ha dichiarato a più riprese, dettando, in tal senso, la linea.  Ora, secondo il retroscena del Giornale, ci sarebbe una cambio di schema: alcuni parlamentari sarebbero “in agitazione”, recalcitranti alla linea imposta dal segretario.

Referendum, Pd: l’ala garantista si agita contro Letta

“Il vento garantista sembra spirare tra i deputati ed i senatori che preferiscono la battaglia alle direttive verticistiche”, scrive il quotidiano. “Un errore non sostenere i quesiti referendari”, dicono. A infoltire le fila di questa  “fronda” anti-Letta c’è l’onorevole Enza Bruno Bossio, che al quotidiano diretto da Minzolini, dichiara: «Condivido nel merito i contenuti di ogni singolo quesito referendario», ha dichiarato, bocciando l’impostazione sulla Giustizia del M5S:  «Il successo di questi referendum può rappresentare un sostegno ad una impostazione garantista. L’auspicio è che questo orientamento sia prevalente contro ogni ambiguità, ancora oggi presente; ereditata dal progetto di riforma Bonafede».

Pd, chi sono i dem critici della linea di Letta sui referendum

Tommaso Cerno è cautao ma chiaro: «il popolo è sovran, se vota si ascolta». C’è addirittura che si pente di essere stato troppo ligio alla disciplina di partito sui referendum: è il senatore dem Salvatore Margiotta «Non ho firmato – spiega, in quanto confidava che sui quesiti ammessi dalla consulta si sarebbe occupato il Parlamento. “Non è stato così – dice-  sicché intendo dare il mio contributo”. L’onorevole Luciano Pizzetti ricorda di  aver firmato due volte: «Responsabilità civile e separazione delle carriere».

Retroscena: “I parlamentari che sostengono i referendum crescono ogni giorno”

Ma i numeri all’interno del Pd di coloro che sono favorevoli ad appoggiare i referendum potrebbero essere molti di più. Scommette sulla possibilità di allargare “il campo”  dei favorevoli  il senatore Luciano D’Alfonso: «I parlamentari che sostengono i quesiti sono molti  e crescono ogni giorno. In Abruzzo abbiamo anche fondato un’associazione 358 dall’omologo articolo del Codice di Procedura Penale». Si aggiungono due parlamentari di peso: Gianni Pittella che racconta di avere firmato per cinque quesiti su sei. E  Andrea Marcucci che ha commentato  l’ammissione dei primi quattro quesiti una «bella sveglia» per le Camere.

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