Guerra tra Conte e Di Maio, irrompe Grillo: “Serve una sola voce”. E “Giuseppi” mette il like
Beppe Grillo, in versione “elevato” o “profeta” (come da immagine in alto sul suo blog) torna in campo e prova a mediare tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, dopo il braccio di ferro ingaggiato dai due al termine della partita quirinalizia. In un post dal titolo ‘Cupio dissolvi’ il garante pentastellato scrive un messaggio che sembra indirizzato ai due ‘contendenti’ pentastellati.
“Una volta un padre venerabile (Bapu Ghandi) disse ai suoi ‘sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo’. Così egli (l’Elevato) non volle essere un padre padrone, ma un padre che dà ai figli il dono più grande. Sicché rinunciò a sé per consentire il passaggio dall’impossibile al necessario”. “Non dissolvete il dono del padre nella vanità personale (figli miei). Il necessario è saper rinunciare a sé per il bene di tutti, che è anche poter parlare con la forza di una sola voce”, il monito di Grillo. “Ma se non accettate ruoli e regole restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla”, conclude il cofondatore del Movimento.
Il like di “Giuseppi” al post dell’Elevato
Al post di Grillo aarriva il like di Giuseppe Conte. Nel suo intervento, il garante scrive: “Il necessario è saper rinunciare a sé per il bene di tutti, che è anche poter parlare con la forza di una sola voce. Ma se non accettate ruoli e regole restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla”. Un riferimento alle tensioni in corso all’interno del M5S, al quale l’ex premier dà l’approvazione.
Grillo prova a mediare nella disputa tra Conte e Di Maio
In queste ore anche i due capigruppo M5S di Camera e Senato, Davide Crippa e Mariolina Castellone, starebbero lavorando per ricucire lo strappo tra Conte e Di Maio. “Tra contiani e dimaiani”, riferisce all’Adnkronos una fonte di peso, “cresce il fronte dei parlamentari che sono a favore della pace”. Ma le distanze tra i due rimangono e la tensione resta altissima.
Se da una parte il leader pentastellato Giuseppe Conte continua a puntare l’indice contro il ministro degli Esteri invocando un “chiarimento” di fronte agli iscritti, dall’altra si segnala l’attivismo di Di Maio, che ieri ha visto alla Farnesina l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, sentito telefonicamente l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino e incontrato a pranzo, in un ristorante nel centro della Capitale, la direttrice del Dis Elisabetta Belloni, sul cui nome si è consumata la frattura tra il capo politico M5S e il ministro grillino per come è stata gestita l’ipotesi della sua candidatura al Quirinale dai leader delle forze politiche e in particolare da Conte.
Le accuse transitate dal giornale di Travaglio
Le parole rilasciate da Conte ieri in un’intervista al ‘Fatto quotidiano‘ non lasciano presagire alcun rasserenamento nei rapporti tra i due: “Di Maio dovrà rendere conto di diverse condotte, molto gravi. Ai nostri iscritti e alla nostra comunità… Stabiliremo tempi e modi per un confronto trasparente”. Per ora il presidente del Movimento prende tempo.
“Ma la misura è colma”, assicurano all’Adnkronos fonti pentastellate di vertice: il ‘casus Belloni’ – come è stato definito da qualcuno in casa M5S – “è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo mesi e mesi di sabotaggio costante della leadership di Conte da parte di Di Maio”. Il “chiarimento” (avverrà in un’assemblea? Ci sarà un voto online? Nulla è stato ancora deciso) sarà l’occasione, per i vertici, di rimarcare che attacchi frontali alla guida di Conte non saranno più tollerati d’ora in poi.
La riorganizzazione del M5S
L’ex premier ha rimesso mano alla riorganizzazione del Movimento, dossier accantonato il mese scorso a causa della partita quirinalizia: bisogna partire con i forum tematici e con la scuola di formazione per riconnetterci con i cittadini e portare avanti la proposta politica del M5S, il ragionamento espresso da Conte nel corso di una video-call, ieri, con i suoi vice. Ma intanto non si placano nel Movimento le voci su un possibile, futuro asse tra il presidente 5 Stelle e Alessandro Di Battista in chiave anti-governativa e in particolare anti-Pd. E il commento social dell’ex deputato M5S all’intervista di Conte al ‘Fatto‘ (“Giuseppe, di Letta non mi fido proprio, io non dimentico nulla”, scrive l’ex deputato sulla bacheca di Conte) pare alimentare questi timori.