I generali italiani scettici: Putin non vuole occupare l’Ucraina, solo trattare da una posizione di forza
Putin non vuole occupare l’Ucraina, vuole solo smilitarizzarla e poi trattare con la Comunità internazionale da una posizione di forza. È questa l’opinione di alcuni generali italiani alla luce degli ultimi avvenimenti bellici ma anche di fronte allo scenario di quelle che sono le forze in campo e alle possibilità che si prospettano realmente, aldilà delle reazioni di pancia.
“Putin sta accerchiando l’Ucraina per cercare di fare in modo che accetti il cessate il fuoco arrivando a una trattativa, ma da una posizione di netta forza e superiorità“, spiega, parlando con l’Adnkronos il generale di corpo d’armata Giorgio Battisti, presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano sostenendo che, tuttavia, “bisognerebbe essere nella testa di Putin, che penso abbia giocato questa azione calcolando tutti i rischi di avere tutta la comunita internazionale contro e sanzioni”.
“Da soldato ritengo difficile che intenda occupare il Paese avversario: non bastano i 200mila uomini, che secondo l’intelligence sarebbero sul terreno: per tenere sotto controllo il Paese occupato ne servirebbero molti di più“, osserva il generale Battisti. Che fa anche notare che se “Putin rivendica che l’embrione storico, culturale, religioso della Russia nasce intorno a Kiev, gli ucraini rivendicano un genocidio di Stalin con 4-5 mln di morti – ricorda .- E dopo la seconda guerra mondiale, l’Ucraina non ha accettato di buon grado di diventare una repubblica socialista sovietica, ma ha condotto una guerriglia che si è portata avanti fino al 1956″.
“La mia idea è che Putin intenda disarticolare il sistema di comando e controllo delle Forze armate ucraine, neutralizzare i centri di controllo, la difesa contraerea e i reparti più efficienti – osserva il generale Battisti. – Poi si spingerà a occupare completamente le due regioni che si sono autoproclamate Repubbliche del Donbass perché, a dire dei loro presidenti, il territorio è più esteso di quello che i miliziani di queste due Repubbliche occupano. Da queste notizie confuse, perché c’è anche una guerra di propaganda, sembra che Putin stia inoltre occupando i due porti sul Mar Nero: come per chiudere e accerchiare l’Ucraina“.
Una valutazione, quella del generale Battisti che trova d’accordo anche il generale Luigi Chiapperini, ex-comandante del contingente multinazionale Nato in Afghanistan, che fu impegnato anche nella missione Kfor in Kosovo e membro del Centro Studi dell’Esercito.
“Premesso che la situazione è molto fluida, cambia in continuazione e che anche per questo diventa impossibile spiegare compiutamente l’offensiva russa in corso, stando comodamente seduti su una poltrona e basandosi solo sulle scarse e confuse notizie che arrivano dai media, dice il generale Chiapperini” all’Adnkronos, l’obiettivo il “presidente Putin lo ha spiegato stanotte. Intenderebbe ‘smilitarizzare’ l’Ucraina, Paese in passato parte integrante ed importante dell’Urss che negli ultimi anni si è avvicinato agli Usa e alla Nato. Ciò per la Russia è inaccettabile. Le esplosioni nei pressi della capitale ucraina e di altre città come Odessa e Dnipro sono verosimilmente attacchi aerei e missilistici su obiettivi chiave. Non è detto che siano azioni preliminari di una più complessa azione terrestre russa volta ad occupare l’intera Ucraina”
“Potrebbero invece essere operazioni cosiddette in profondità (Deep operations) volte a disarticolare i sistemi di comando, controllo, comunicazioni e informazioni e a ridurre la capacità operativa di assetti essenzialmente militari che si trovano distanti dalla linea di contatto delle truppe ma che possono influire sulla efficacia di queste ultime”, osserva il generale Chiapperini.
“Possibili ingressi di forze russe in territorio ucraino – aggiunge il generale Chiapperini – possono essere sia azioni preliminari di una offensiva generalizzata volta a conquistare l’intero territorio ucraino (speriamo di no e comunque poco probabile al momento) che azioni complementari e sussidiarie (e quindi limitate nello spazio e nel tempo) volte a drenare forze ucraine da quello che dovrebbe essere lo sforzo principale che, al momento, sembra ancora interessare il Donbass e tutta l’area sud che si affaccia sul Mar Nero“.
“Qui, tra l’altro, potrebbero essere effettuate operazioni anfibie con sbarco di uomini e mezzi lungo le coste del Sud della nazione – sottolinea il generale Chiapperini – Sembrerebbe quasi che la Russia voglia tendere a realizzare una continuità territoriale sotto il suo controllo che dal Donbass giunga ad Odessa passando per la Crimea. In pratica, l’Ucraina diventerebbe una enclave terrestre, senza sbocchi in mare. Questa potrebbe essere la linea di azione russa più pericolosa per l’Ucraina“.