“Il piano per eliminare Di Battista, Casaleggio e Grillo”: la “bomba” di Lady Rousseau sul M5S
Di Maio la più grande delle delusioni. Il 5 luglio 2020 una riunione tra i maggiorenti del M55 Stelle bloccò il voto sul nuovo capo politico per fermare l’ascesa di Alessandro Di Battista alla leadership. Dieci eletti M5s al secondo mandato stabilirono di violare la carta fondativa del Movimento perché non era utile ai loro interessi. L’incontro all’hotel Forum del febbraio 2021? Fu la fine del M5S. “Venne dato mandato a Giuseppe Conte di rifondare il MoVimento”: Fu la fine di tutto. Una “bomba” sul M5S. Un’opera di demolizione di tutti i passaggi chiave del Movimento. A lanciarla è Enrica Sabatini, (a destra nella foto), attivista storica del M5S, socia dell’Associazione Rousseau e compagna di vita di Davide Casaleggio: suo il libro ‘Lady Rousseau’, edito da Piemme.
Le rivelazioni nel libro “Lady Rousseau”: Sabatini scatenata
Un durissimo j’accuse contro il Movimento e i vertici che ne hanno distrutto, a suo dire, il progetto. “Alla domanda che rivolsi a chi aveva organizzato l’incontro sul perché si fosse intrapresa questa azione – scrive Sabatini nel libro letto in anteprima dall’Adnkronos – mi venne risposto: “Con Conte il MoVimento arriverà al 22%; e al prossimo governo potranno entrare più persone che senza di lui’. Stava tutto lì. Non interessava il perché si stesse facendo tutto questo: né il cosa si volesse fare né il come. L’importante era uno: mantenere a tutti i costi il potere per più persone possibili“. Conte “aveva consenso e il consenso poteva trasformarsi in voti e i voti in poltrone”.
“Democristiani e camaleonti”: così conte ha trasformato il M5S
Pesantissime sono le sue rivelazioni (in attesa di una smentita degli interessati): “Con una nomina dall’alto si stava individuando chi avrebbe dovuto guidare un movimento; basato, invece, sulla partecipazione dal basso. E attraverso una comunicazione intrisa di “democristianità” si stava tentando di risollevare un movimento che la comunicazione democristiana l’aveva sempre combattuta”. Il libro è un cannoneggiamento continuo. Vengono narrati segreti e i retroscena della piattaforma Rousseau e del conflitto Casaleggio-Movimento 5 Stelle. “La banalizzazione che Giuseppe Conte avrebbe operato nel 2021 (…) era sideralmente lontana, e per molti aspetti eccessivamente inconsistente e mediocre” – accusa ancora Sabatini -. Era per noi inammissibile anche solo immaginare di essere parte di una manovra di camaleontismo“. Per la compagna di vita di Davide Casaleggio, che con lui decise di disertare l’incontro all’hotel Forum, “il MoVimento era finito. Nelle mani di Giuseppe Conte avrebbe perso la sua identità”. “Pronto a piegarsi alle logiche di spartizione nei comuni e alla convenienza politica in parlamento”.
Bomba sul M5s: “Di Maio, la più grande delle delusioni”
“Saremmo stati usati come foglia di fico di ogni problema”, Rousseau come “capro espiatorio di errori politici”, recrimina. Facendo della piattaforma un tempo costola del M5S “un nemico comune da combattere”. Poi, un attacco pesante: ” Quello che però non avevo compreso era che tra le persone che questo meccanismo avrebbero sostenuto ci sarebbe stato anche Luigi Di Maio”. L’autrice descrive l’ex capo politico del M5S “come una delle più amare delusioni politiche e personali nel MoVimento 5 Stelle”. Fu consumato un “tradimento”, scrive Sabatini. “Chi, forse, aveva avuto più di tutti da quello che ogni giorno portavamo avanti con dedizione con Rousseau”, accusa, “ci avrebbe reso l’obiettivo da colpire con una sola frase; pronunciata proprio in quella famosa riunione di luglio 2020: ‘La selezione su Rousseau non funziona'”.
Gli obiettivi da eliminare. “C’era una rete invisibile che…”
Gianroberto Casaleggio è stato tradito dalla “irriconoscenza e dalla smania di potere delle persone più insospettabili: quelle alle quali lui aveva dato più fiducia e che, per interessi personali, invece,sarebbero state le più feroci nel tradirlo”. Nel libro Sabatini parla di un disegno portato avanti per far fuori chi voleva preservare i principi del Movimento. “I primi obiettivi da eliminare divennero due: Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista. Il terzo sarebbe arrivato successivamente e sarebbe stato niente meno che Beppe Grillo, il fondatore stesso del MoVimento 5 Stelle. Noi non ne avevamo ancora contezza, ma qualcuno aveva un piano su come farlo e lo avremmo scoperto molto presto“.
Bomba sul M5S, il libro al vetriolo: “Come silurarono Di Battista”
Si toglie molti sassolini dalla scarpa la Sabatini, una vera e propria bomba sganciata sul M5S: “Dopo le dimissioni di Luigi e a seguito della riunione nella quale venne illegittimamente stabilito di non votare il suo successore perché avrebbe vinto Alessandro Di Battista, si avviò il periodo più buio del MoVimento”. Nel 2018, quando capo politico del M5S era Luigi Di Maio, si legge, “fu costituita, all’insaputa di tutti, una rete di referenti distribuita in tutta Italia – una sorta di classe dirigente invisibile – alla quale vennero attribuiti poteri politici di enorme rilievo. Questo team era sconosciuto al resto della comunità”. Un ruolo rilevante, in questa guerra, viene rivestito da Vito Crimi, a cui Sabatini riserva le parole forse più dure: “Il doppio ruolo rivestito gli conferiva un potere incredibilmente superiore a qualunque capo politico”. Un potere abnorme. Per ora segnaliamo la replica della Lombardi: “Tutte balle”.