La Consulta decide oggi sui referendum: sei quesiti sulla giustizia e poi eutanasia e cannabis legale
Oggi la Corte costituzionale deciderà sull’ammissibilità dei quesiti referendari. Se ci sarà il via libera, dopo quello della Cassazione che ha vagliato le firme, gli italiani decideranno su liberalizzazione della cannabis, giustizia ed eutanasia.
Amato: consentire il più possibile il voto popolare
Nei giorni scorsi – ricorda il quotidiano Domani – il neopresidente della Consulta, Giuliano Amato, ha detto che «dobbiamo lavorare al massimo, perché il nostro punto di partenza è consentire, il più possibile, il voto popolare».
Sono filtrate voci sul rischio di inammissibilità
Sempre secondo il quotidiano “è concreto il rischio di dichiarazione di inammissibilità e voci in questo senso sono filtrate da ambienti vicini a palazzo della Consulta”.
Sulla giustizia inedita alleanza tra Radicali e Lega
Da ricordare che i referendum sulla giustizia che hanno visto realizzarsi sul campo un’inedita alleanza tra Lega e radicali sono sei. Tra questi l’introduzione della responsabilità diretta dei magistrati nei giudizi civili; la valutazione delle toghe anche da parte dei componenti laici dell’avvocatura e dell’accademia nei Consigli giudiziari e la separazione delle funzioni tra magistrati requirenti e giudicanti. Alcuni di questi quesiti sarebbero superati dalla riforma dell’ordinamento giudiziario ora al vaglio della commissione Giustizia della Camera.
I quesiti su custodia cautelare e legge Severino
Un quinto quesito riguarda i limiti della custodia cautelare in carcere, che dovrebbe essere limitata a specifici casi quando viene disposta prima della sentenza. Il sesto abroga la legge Severino, nella parte in cui prevede l’incandidabilità alla carica di parlamentare, consigliere e governatore regionale, sindaco e amministratore locale in caso di reati contro la PA.
I quesiti su eutanasia e cannabis
Il referendum sull’eutanasia ha visto in prima linea l’associazione Luca Coscioni e prevede l’abrogazione parziale del reato di omicidio di persona consenziente, di cui rimarrebbe in piedi solo il caso di omicidio di soggetto consenziente ma minore di età, infermo di mente o se il consenso è stato estorto con violenza, minaccia o inganno.
Il quesito referendario sulla cannabis, infine, prevede l’abolizione dei reati connessi a uso e coltivazione eccetto l’associazione finalizzata allo spaccio. Lo promuovono +Europa, Rifondazione, Sinistra italiana e Beppe Grillo.