La Meloni si sfoga da Vespa: “Linciata per non aver vaccinato mia figlia, lei gettata in prima pagina…”
Giorgia Meloni a tutto campo: ospite di Bruno Vespa nello studio di Porta a Porta la leader di Fratelli d’Italia affronta le questioni più spinose nell’agenda politica. E dalla pandemia alla crisi Russia-Ucraina. Passando per l’alleanza di centrodestra da ricostruire. Le profonde divergenze rispetto alle scelte del governo Draghi. E fino al suo ruolo nell’opposizione, risponde. Argomenta. Propone e, soprattutto, fa chiarezza sulla posizione di Fratelli d’Italia in merito a tutte le questioni all’ordine del giorno (e nella scaletta del conduttore). Con la coerenza e la fermezza che contraddistingue dialettica e linea politica della leader di Fdi. Ma è soprattutto sull’assalto mediatico subito in merito alla scelta di non vaccinare sua figlia che, nel corso della registrazione di Porta a Porta su Raiuno, la Meloni tiene a precisare e replicare a dovere.
Vaccino ai bambini, Giorgia Meloni: io linciata e mia figlia gettata sulle prime pagine dei giornali
«Sono una madre e, come tutte, ho diritto di fare delle scelte sulla salute di mia figlia. Non sono stata convinta dalla scienza. Mi ha fatto specie, quando ho dichiarato la scelta sulla non vaccinazione di mia figlia, essere stata linciata. E mia figlia gettata sulle prime pagine di giornali, per una scelta che fanno il 90% degli italiani. Mi fa ridere che si faccia campagna elettorale su questo. E che non si provi a spiegare, ma si aggredisca. La scienza non è religione». Aggressioni, poi, rivolte a senso unico. Tanto che la Meloni, in un altro passaggio del suo discorso sulla questione dei vaccini ai bambini, a Vespa aggiunge: «Ci sarà anche qualche parlamentare nella maggioranza che ha fatto la stessa scelta. Io e Salvini l’abbiamo detto. A tutti gli altri non viene chiesto». «Vaccino utilissimo – esaurisce poi la questione la Meloni – non per il contagio, ma per evitare l’aggravarsi della malattia. Ma il Green pass che risultati ha portato?». Un interrogativo che apre a un’altra discussione. Che la Meloni affronta ribadendo convinzioni enucleate e spiegate dal primo istante della nascita e dell’applicazione del provvedimento di governo.
E sulla crisi del centrodestra, Giorgia Meloni a “Porta a Porta”
E dal virus in fase endemica, nel corso della registrazione di Porta a Porta, Giorgia Meloni passa anche ad affrontare la questione della crisi appena apertasi in seno al centrodestra. A proposito della quale, rispondendo nel merito alle domande di Vespa e ampliando il discorso, la numero uno di Fdi ha spiegato: «Ci sono cose che vanno chiarite. Salvini non lo sento da prima dell’elezione di Mattarella». «Il tema – aggiunge poi – non è quello che vuole Fdi: che è chiaro. Sono gli altri che devono dire qualcosa su alcune scelte fatte, fino alla Bolkestein. Su cambi di posizione. Devono dire se vogliono cambiare passo. Le alleanze non si fanno sui titoli, ma sui contenuti», sottolinea infatti la Meloni, mandando un chiaro messaggio a Lega e Forza Italia.
«Quando riparleremo, dovremo discutere del fatto che il centrodestra debba fare il centrodestra»
Mentre in conclusione, facendo riferimento a una coerenza e a una disponibilità che ultimamente ha visto venir meno nei suoi alleati, rispondendo su possibili, prossimi incontri con il leader del Carroccio. O meglio: a Salvini che ha detto che incontrerà i leader dell’alleanza dopo le misure sul caro bollette, Giorgia Meloni anticipa a Vespa (e non solo) dallo studio di Porta a Porta che: «Quando riparliamo dobbiamo discutere di cose concrete: legge elettorale. Patto anti-inciucio. E del fatto che il centrodestra debba fare il centrodestra». E il messaggio arriva: forte e chiaro.