L’accusa di Sansonetti a Ranucci: Report non fa inchieste ma fabbrica dossier a spese della Rai

11 Feb 2022 11:58 - di Riccardo Angelini
Sansonetti

Non si fermano i veleni e e polemiche che hanno investito la trasmissione di Raitre Report e il suo conduttore Sigfrido Ranucci. L’ennesima puntata la fornisce oggi Il Riformista. Che scrive: “Siamo entrati in possesso di documenti che riguardano il modo nel quale viene realizzato il programma di Rai Tre Report. Da questi documenti risulta che il coordinatore di questo programma, Sigfrido Ranucci, ha offerto dei soldi ad alcuni free lance che gli proponevano dei filmati per demolire la reputazione di un politico del Nord Italia”.

“Offriva soldi con un raggiro”

“Non solo offriva soldi, ma li offriva con un raggiro – prosegue l’articolo –  Cioè proponeva a questi free lance di fargli avere per posta e in forma anonima i filmati che incastravano il politico e poi di vendergli invece, fatturandolo, un servizio privo di interesse, anche immagini grezze, sulla Calabria”.

Il metodo per fabbricare dossier a spese della Rai

Lo stesso Ranucci “avrebbe garantito il valore giornalistico del servizio sulla Calabria alla Rai e quindi avrebbe ottenuto il pagamento dalla Rai. Poi avrebbe archiviato la Calabria e usato invece le immagini contro il politico. Non sappiamo come. Diciamo che, a quanto pare, è questo il metodo con il quale si fabbricavano dossier a spese della Rai”.

Uno dei freelance non poteva stare in Italia

Uno dei freelance – prosegue l’articolo del Riformista “avvertì Ranucci che lui non poteva nemmeno stare in Italia (evidentemente dichiarava di essere latitante) ma Ranucci gli disse di non preoccuparsi perché gli avrebbe procurato un appuntamento con il capo dei Ros dei carabinieri”.

Sansonetti: questo non è giornalismo di inchiesta ma macchina del fango

Questo non è giornalismo d’inchiesta – accusa il direttore Piero Sansonetti – questa è “macchina del fango”. Il deputato di Italia Viva Luciano Nobili ha condiviso l’articolo su Twitter e ha commentato: “Se lo scoop fosse confermato saremmo di fronte ad uno scandalo gravissimo che colpisce il servizio pubblico e i soldi dei cittadini. L’ennesimo tassello dell’inqualificabile metodo Ranucci: il contrario esatto del giornalismo e della corretta informazione”.

A sua volta Ranucci annuncia querele e respinge ogni accusa: “Bufala de Il Riformista che presenta come scoop un audio già passato in giudicato. L’audio era stato presentato dal sindaco Tosi ai magistrati. Tosi è stato condannato per diffamazione nei miei confronti a circa 2 anni”.

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