M5S in frantumi sul Green pass. E scatta il “processo” a Sileri: «È appiattito su Speranza»
È il green pass l’ennesimo fronte aperto all’interno del M5S. Mentre infatti la Camera esamina la proroga dello stato di emergenza, il MoVimento si spacca come una mela sull’opportunità di confermare la misura del certificato verde. La polemica esplode nel corso dell’assemblea online dei gruppi con Giuseppe Conte, convocata stamattina sulla piattaforma Zoom. Molte le voci favorevoli ad attenuare la portata del green pass. Da Coltorti a Dieni, a Lorenzoni alla Papiro, passando per Zanichelli, Bella, Zolezzi e altri nel M5S cresce il pressing per mandare in soffitta la più controversa e misura anti-Covid. Più che il merito della questione, a tenere banco è la concorrenza elettorale all’interno della maggioranza. «Questa non è una battaglia che si può lasciare alla Lega», sostiene la Dieni.
Riunione infuocata dei gruppi su Zoom
Ma c’è anche chi, come la deputata Terzoni, ne fa soprattutto una questione di metodo: «Non posso accettare che la linea del M5S sul super green pass la decida il governo». E così sotto accusa finisce anche Sileri, «che va in tv a difendere la linea di Speranza». Il più arrabbiato contro il sottosegretario è il senatore Lorefice: «Il 25 gennaio Sileri ha fatto una affermazione terribile: “Per tutelare gli italiani renderemo ai non vaccinati la vita difficile”». La replica del diretto interessato non tarda ad arrivare. «Non ho mai attaccato i non vaccinati, semmai i complottisti – precisa Sileri -, quelli che minacciano di morte, quelli che pensano venga messo un microchip, quelli che mandano i proiettili alla collega immunologa…».
Conte fa ritirare l’odg contro il green pass
In difesa del sottosegretario interviene Conte in persona. «Non invidio affatto il ruolo istituzionale che Sileri ha un ruolo che lo costringe a subire malumori e insofferenza che si diffondono tra la popolazione e anche tra i portavoce», dice il leader 5Stelle. A creare ulteriore scompiglio, anche un ordine del giorno presentato da Serritella e sottoscritto da alcuni deputati che chiede al governo di abolire il green pass al primo provvedimento utile. Un’iniziativa subito stigmatizzata sia dal capogruppo Davide Crippa che dallo stesso Conte, che ha parlato di «fuga in avanti» definendo l’odg «troppo radicale». «È una posizione singolare, che non corrisponde alla linea fin qui seguita. Chi lo firma – ha aggiunto l’ex premier – si assume una grande responsabilità davanti al Paese». Alla fine Serritella si allinea e ritira l’odg. Ma nel Movimento la spaccatura resta.