Mafia, maxi blitz nel Messinese. In manette 81 persone. Sgominato il clan di Barcellona
Maxi blitz anti-droga nel messinese. E scattano le manette per 81 persone. I carabinieri del Comando provinciale di Messina stanno dando esecuzione a misure cautelari, nei confronti di 86 persone. Accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso. Trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante del metodo mafioso.
Sono 81 gli arresti eseguiti nell’ambito dell’operazione che ha smantellato la cosca mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto. Notificati anche cinque obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
Messina, maxi-blitz antidroga, 86 arresti
Il blitz è il risultato di una attività investigativa sulla famiglia mafiosa dei “barcellonesi”. Storicamente radicata nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Capace di esercitare un costante tentativo di infiltrazione in attività imprenditoriali ed economia. Sia nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli (attraverso l’acquisizione di imprese intestate a presta-nomi o imponendo, con metodo mafioso, la fornitura dei prodotti). Sia nel business dei locali notturni del litorale tirrenico nell’area di Milazzo. “Oltre a imporre i servizi di sicurezza mediante l’utilizzo di metodi coercitivi e intimidatori, tra cui l’incendio doloso, l’associazione mafiosa è spesso intervenuta per condizionare i titolari nell’attività gestionale”. È quanto dicono gli inquirenti.
L’indagine sulla famiglia dei barcellonesi
L’indagine che ha portato alla retata è iniziata nel 2018. Il clan imponeva alle discoteche, con la violenza e le intimidazioni, i servizi di sicurezza. E interveniva per condizionare i titolari dei locali nella gestione delle loro attività. L’inchiesta ha confermato la forte pressione del racket su imprenditori e commercianti. E l’interesse della cosca per lo storico business della droga. L’indagine che ha portato alla retata è iniziata nel 2018.
Sequestro preventivo di 3 società
Contestualmente all’operazione che ha portato a 86 misure cautelari nel messinese, sono stati sottoposti a sequestro preventivo 3 società. Di cui 1 operativa nel settore immobiliare. “Utilizzata – scrivono gli inquirenti – per agevolare, con appartamenti dati in affitto, lo svolgimento dell’attività di meretricio. E e le restanti nella vendita all’ingrosso di ortofrutta, riconducibile agli indagati. Quattro immobili – di cui due impiegati come case di prostituzione e due fittiziamente intestati – nonché 1 locale e 1 veicolo. Per un valore complessivo di circa 1 milione di euro”.