Maggioranza nel caos: il governo pone la fiducia sul decreto per l’obbligo vaccinale per gli over 50
Il governo ha annunciato l’ennesimo voto di fiducia: sarà sul decreto legge che stabilisce l’obbligo vaccinale contro il Covid per gli over 50 legato al Green pass, che da oggi pomeriggio arriva all’esame dell’Aula della Camera. Il provvedimento, che dovrà essere convertito entro il prossimo 8 marzo, dovrà poi passare al Senato.
Il governo mette la fiducia sul decreto Covid
L’annuncio è arrivato durante la Conferenza di capigruppo, all’indomani di una giornata particolarmente complicata per la maggioranza. Ieri, infatti, in commissione Affari sociali, dove erano in discussione proprio le modifiche al decreto Covid, la Lega per due volte ha votato con l’opposizione. La prima sull’emendamento di FdI contro la discriminazione a scuola tra studenti vaccinati e non. Il secondo incidente, ancora più clamoroso, si è verificato quando il Carroccio ha rifiutato di ritirare il proprio emendamento per la decadenza dell’obbligo del Green pass con la fine dell’emergenza, dunque il 31 marzo.
Gli “incidenti” in commissione
L’emendamento aveva già avuto il parere negativo del governo e la Lega aveva comunque confermato di volerlo presentare. Proposito poi mantenuto nonostante il pressing del resto della maggioranza perché lo ritirasse. Alla fine, con un’ora e mezza di ritardo sull’orario previsto, il voto ha restituito l’immagine di una maggioranza quanto mai nel caos: Pd, M5S e Italia Viva hanno votato contro; Lega, FdI e Alternativa a favore; Forza Italia si è astenuta.
Il governo costretto ad andare avanti a colpi di fiducia
È facile immaginare che, forse più dei tempi stretti, a pesare sulla decisione della fiducia sia stato questo precedente poco rassicurante, che si inserisce per altro in un clima già teso tra le forze che sostengono Draghi. Dal punto di vista politico, si tratta però dell’ennesima dimostrazione di debolezza da parte dell’esecutivo, che, come sottolineato un paio di giorni fa da Giorgia Meloni, a proposito delle indiscrezioni sulla volontà del governo di portare avanti i dossier più importanti a colpi di fiducia, «pur contando sul 95% delle forze in Parlamento è dilaniata e non riesce ad andare d’accordo su nulla».