Medici, Rampelli gli rende giustizia: passa alla Camera la sua richiesta d’indennizzo ai contagiati
Medici, Rampelli rende giustizia agli eroi in camice che si sono contagiati durante le fasi più dure della pandemia. Passa alla Camera la sua richiesta d’indennizzo, estesa anche a categorie finora escluse. Dopo la vergogna del mancato via libera al Senato dei ristori per le famiglie dei medici italiani morti di Covid. Dopo che a Palazzo Madama, in sede di conversione del decreto legge, il subemendamento che proponeva la creazione di un fondo. E che prevedeva un contributo di 100 mila euro a famiglia per i familiari dei medici morti nella prima fase della pandemia, non è passato, Fabio Rampelli, il vicepresidente della Camera dei deputati, di Fratelli d’Italia, ottiene l’ok della Camera al suo ordine del giorno. Un provvedimento che prevede un riconoscimento per i camici bianchi. Tutti: compresi guardie mediche. Medici di base. Specialisti ambulatoriali. Medici pensionati. Un successo, quello guadagnato dall’esponente di Fdi, che acquista significato e valore dalle molteplici valenze.
Indennizzo ai medici contagiati, via libera della Camera all’ordine del giorno Rampelli
Dunque, via libera della Camera all’ordine del giorno Rampelli, che prevede un riconoscimento anche per guardie mediche, medici di base, specialisti ambulatoriali, medici pensionati. «Sono davvero contento, anzi commosso, direi», dichiara a caldo il vicepresidente della Camera dei deputati, commentando il via libera dell’Aula al suo ordine del giorno, che ha riconosciuto il diritto all’indennizzo da contagio covid 19 a una serie di medici finora esclusi. «Per esempio – spiega Rampelli – guardie mediche. Medici di base. Specialisti ambulatoriali medici, anche ospedalieri pensionati. Quelli tornati in trincea per chiare ragioni umanitarie. Per altruismo compassionevole. E per amore verso la comunità. Che si siano contagiati, e talvolta ci abbiano rimesso la vita».
Un indennizzo da contagio esteso anche ai medici finora esclusi
«Ricordo che – sottolinea Rampelli – nella prima fase della pandemia la situazione era davvero drammatica. Non c’erano i dispositivi di protezione individuale. E abbiamo visto immagini di medici e infermieri che si proteggevano con i sacchi dell’immondizia… Una situazione veramente paradossale, una guerra. Tant’è che molti presidenti di ordini dei medici, in diverse parti d’Italia, tale l’hanno definita. Auspicando un intervento da parte dello Stato per indennizzare appunto anche i medici e il personale sanitario non dipendente dal Servizio sanitario nazionale, che avessero contratto il virus e fossero deceduti. Quindi, indennizzi necessari e indispensabili».
Rampelli: «Si tratta di indennizzi necessari e indispensabili»
«Si tratta di qualche milione di euro, non di miliardi – rimarca Rampelli –. La disponibilità del governo e della maggioranza rende concreta l’indispensabile necessità di intervenire a sostegno di questi casi. Perché non si può celebrare retoricamente l’eroismo di medici e infermieri, e poi negargli l’indennizzo quando si ammalano in servizio».