Melania Trump sbarca su Parler: il social network dei conservatori Usa, alternativo a Fb e Twitter

9 Feb 2022 17:27 - di Redattore 92
Parler, Melania Trump

Melania Trump annuncia una collaborazione con Parler, il social network che intende essere più inclusivo rispetto a Facebook, Instagram e Twitter, filtrati e censurati a volte in modi sconcertanti, come dimostrano alcuni casi di cronaca.

“Sono emozionata e ispirata dalla piattaforma per la libertà di espressione che offre comunicazione diretta alle persone di tutto il mondo”, ha dichiarato l’ex first lady, spiegando il suo “accordo speciale” per affidare “comunicazioni esclusive” al network. ”

Parler è all’avanguardia nell’utilizzo della tecnologia Web3 e dà la possibilità ai propri utenti di sviluppare dibattiti produttivi”, ha aggiunto la signora Trump. Considerato dall’estrema destra americana un’alternativa ai principali social media, anche perché dotato di meno regole e controlli, Parler è diventato celebre al tempo dell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, quando è emerso che aveva ospitato diverse discussioni e chat sull’insurrezione.

A differenza del marito, i cui account sui principali social sono stati sospesi dopo l’assalto al Congresso, l’ex first lady è ancora attiva su Facebook, Twitter e Instagram, e non è chiaro se la sua nuova collaborazione con Parler avrà ripercussioni su questi account. Il CEO di Parler, George Farmer , ha commentato la scelta della “signora Trump”, esprimendo entusiasmo per la continua e futura collaborazione.

Che cos’è Parler?

Parler è stato definito da Forbes nel giugno 2020 “come un Twitter nudo”. Lo stesso mese, la rivista specializzata Fast Company ha scritto la qualificato come “ben progettato e organizzato”, notando anche il suo aspetto simile a Twitter. The Conversation ha descritto il servizio nel luglio 2020 come “molto simile a Twitter nell’aspetto e nelle funzioni, anche se più rumoroso”.  La CNN ha invece etichettato Parler come “una via di mezzo tra Twitter e Instagram”.

La contraddizione dei social che vanno per la maggiore era stata evidenziata anche da Giorgia Meloni.  «Il profilo Twitter del portavoce dei talebani è attivo e funzionante, svolge le sue funzioni di propaganda e agisce da megafono per gli integralisti islamici in Afghanistan. Donald Trump (ex Presidente degli Stati Uniti) invece è stato bannato a vita da Twitter. Tutto questo non sembra anche a voi pazzesco?». Una incongruenza a cui, almeno in America, vogliono porre rimedio con piattaforma alternative e non egemonizzate dalla sinistra.

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