Meloni: «Con il presidenzialismo usciamo dalla palude. Draghi non potrà fare ciò che serve all’Italia»
Motori accesi per la riforma presidenziale. La battaglia delle battaglie per Fratelli d’Italia. Che ha dato il via libera alla raccolta di firme online (oltre a quella cartacea ai gazebo) per l’elezione diretta del capo dello Stato. “Quando il 28 febbraio arriverà in Aula la nostra proposta sul presidenzialismo, mi aspetto che si apra un dibattito estremamente serio”. Così Giorgia Meloni ospite di anni Venti, su Rai2.
Meloni: il presidenzialismo è la madre delle riforme
”Di fatto la proposta di FdI – ha spiegato dal piccolo schermo – ricalca il semipresidenzialismo alla francese. Noi vogliamo fare la madre di tutte le riforme. Con il presidenzialismo i cittadini di scelgono direttamente il capo dello Stato. Hanno una garanzia di stabilità, conoscono chi li governerà la sera in cui votano”. La leader di Fratelli d’Italia conferma la sfida lanciata all’indomani del Mattarella bis, per uscire “dalla palude di certa democrazia parlamentare con le maggioranze che cambiamo continuamente”. Una partita a tutto campo.
“Spero che i miei alleati voteranno compatti”
“Il presidenzialismo è storicamente una battaglia di tutto il centrodestra, quindi spero e confido che i miei alleati voteranno tutti compatti”, ha aggiunto la Meloni stuzzicando il leader di Italia Viva. “Confido anche che chi nel centrosinistra ha detto ‘che bella idea’, come Renzi, ci dia una mano, perché non è che si può dire una cosa e poi se ne fa un’altra”.
“Ho più etichette di un album di figurine”
Dal presidenzialismo alla crescita nei sondaggi passando per la demonizzazione degli avversari di sinistra. E dei “giornaloni” che continuano a dipingerla come la leader di un partito sovranista e di destra. “Il mondo dell’informazione ha compreso molto bene che un partito come Fdi, di persone libere, orgogliose”, che non si piegano al mainstream, è un problema. Siccome quando hai un partito del genere- spiega la leader di Fdi– è difficile dire che è disonesto, è fatto di imbecilli o cose del genere, rimane solo di tentare di metterlo in un angolo. Di raccontarlo come impresentabile. Io ho tante di quelle etichette, pecette, manco fosse un album delle figurine”, ironizza sorridendo.
Non sanno che dire e ci danno degli impresentabili
“Sono fascista, omofoba, razzista, addirittura no vax da vaccinata. È una tecnica di comunicazione: quando la sinistra non sa come rispondere alle tue valutazioni, condivisibili o no, ma legittime, allora l’unica cosa che può fare è scappare dal confronto e dire ‘tu sei un impresentabile’. Saviano mi dà della bastarda in tv…”. Sulla debolezza progressiva dell’esecutivo non ha dubbi. “La maggioranza che oggi sostiene Draghi è ovviamente più debole. Se Draghi ha preso in considerazione l’ipotesi di andare al Colle, perché mi pare l’abbia presa, la valutazione, a occhio, era esattamente questa. Si avvicina la campagna elettorale, i partiti hanno bisogno di segnalare la loro esistenza e peculiarità e quindi, ovviamente, alzeranno sempre l’asticella”.
Spero che la legislatura finisca quanto prima
”Io spero che la legislatura finisca quanto prima”, insiste la Meloni, convinta che questo Parlamento non possa produrre nulla di buono. “Temo che in questo lasso di tempo il governo si logorerà abbastanza e non riuscirà, ahimè, a fare le cose di cui l’Italia ha bisogno”. Sul fronte interno non nega le difficoltà di queste ore. E propone di ripartire dall’orgoglio di rappresentare decine di migliaia di persone che vogliono cambiare. “Che non ci stanno al racconto ‘sei presentabile, se ti consegni dall’altra parte. Ho deciso con Fdi di rimanere sempre e di rappresentare orgogliosamente questa metà campo, il resto si vedrà“, ha aggiunto la Meloni ospite di anni Venti.