Il centrodestra unito vincerebbe con qualsiasi legge: il sondaggio che premia la linea Meloni
Tanti rimpianti, alla luce dei numeri, per come è andata a finire la partita del Quirinale, con il centrodestra diviso durante e dopo la rielezione del presidente della Repubblica Mattarella. Il centrodestra oggi sarebbe maggioranza in Parlamento sia col proporzionale che col maggioritario, se solo fosse unito. La linea unitaria e coerente di Giorgia Meloni viene premiata nei sondaggi, anche in termini di popolarità, come in quello di Repubblica di stamattina e di Libero.
Meloni leader “promossa” dopo i giorni del Quirinale
L’elezione del Presidente della Repubblica è stata stata apprezzata da una larga maggioranza di cittadini, quasi il 60%, secondo il sondaggio condotto nei giorni scorsi da Demos. “Tuttavia, questa elezione ha rivelato divisioni significative fra gli – e negli – schieramenti. Mattarella, d’altronde, si era tenuto in disparte. Solo alla fine ha accettato di rimanere al Quirinale. Per senso di responsabilità. Perché non c’era alternativa. O meglio, l’unica alternativa sarebbe stata il caos. La scelta di Mattarella, comunque, è condivisa da una larga maggioranza di italiani. Per la precisione: 58%”, spiega Ilvo Diamanti oggi. Una coerenza vantaggiosa, sul piano dei consensi. Cresciuti, nell’ultimo anno. Ribaditi, in questi giorni, dagli elettori, che ritengono Giorgia Meloni la leader che si è comportata meglio. Anche se i giudizi positivi nei suoi riguardi sono limitati: 15%, si tratta, comunque, di una componente superiore agli altri. Anzitutto, Enrico Letta e Giuseppe Conte…”, ammette Repubblica quasi a malincuore.
Per il sondaggio di “Libero” il centrodestra unito vince sempre
Più interessante ancora è il sondaggio di Libero, che riassume i grafici elaborati da YouTrend e Cattaneo Zanetto&Co per Sky Tg24: l’asse Fratelli d’Italia-Lega-Forza Italia più alleati minori sarebbe favorito con entrambi i sistemi di voto, proporzionale o maggioritario, l’attuale Rosatellum. “Se solo, appunto, riuscisse a recuperare quell’unità andata in frantumi in occasione dell’elezione per il presidente della Repubblica. Nel primo scenario, ovvero il voto con la legge elettorale in vigore, e senza cambi di coalizione, alla Camera il centrodestra conquisterebbe 205 seggi su 400 (dalla prossima legislatura entrerà in vigore il taglio dei parlamentari). Viceversa se Forza Italia uscisse dall’alleanza questo provocherebbe una situazione di ingovernabilità, visto che nessuna coalizione conquisterebbe la maggioranza dell’assemblea”, scrive Libero.