Mes, il governo si piega al diktat Ue: «Avanti con la ratifica». Meloni: «Reagiremo con ogni forza»
Bruxelles chiama il governo italiano risponde. E così, all’indomani della sollecitazione affinché il nostro Paese approvi la ratifica del Mes, il tanto discusso Meccanismo europeo di stabilità, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, rassicura: «Il governo conferma l’intenzione di presentare il disegno di legge per la ratifica del Mes alla Camera».
Franco: «Presenteremo la legge per la ratifica del Mes»
«Il tema è stato oggetto di discussioni parlamentari fin dal 2018, in diversi momenti, in assemblea e nelle commissioni parlamentari sia alla Camera che al Senato. Ad oggi 17 su 19 Stati membri hanno già completato le relative procedure di ratifica e ratificare l’accordo emendativo del Mes darà seguito agli impegni assunti dall’Italia nei confronti dei partner europei», ha detto Franco durante il Question Time.
Meloni: «Lo respingeremo con tutte le forze»
«Il ministro Franco – ha commentato Giorgia Meloni – ha annunciato che il governo è intenzionato a riesumare la ratifica della riforma del Trattato del Mes, contro la quale più volte questo Parlamento si è pronunciato in modo contrario». «Noi – ha proseguito la leader di FdI – non abbiamo cambiato idea: siamo pronti a respingere con tutte le nostre forze questo ennesimo tentativo di riforma di un Trattato che non fa gli interessi dell’Italia». Oltre a Fratelli d’Italia, anche la Lega si è sempre detta contraria al Mes, mentre il M5S è spaccato.
Il diktat Ue sul Mes e le spaccature nella maggioranza
Dunque, resta da capire se i partiti di maggioranza che sono stati contrari finora manterranno il punto di fronte alle pressioni europee o cederanno a quell’avvertimento arrivato ieri da un altro funzionario Ue sul fatto che l’Eurogruppo, che si riunirà venerdì a Parigi, «si aspetta che l’Italia proceda con la ratifica il più presto possibile», per evitare di «finire in una situazione in cui è l’Italia a frenare la ratifica» della riforma. All’appello, oltre all’Italia, manca anche la ratifica della Germania, in attesa di una sentenza della Corte Costituzionale. Da Bruxelles hanno anche fatto sapere di non avere alcun “piano B” per dare più tempo all’Italia, in modo da superare le difficoltà politiche interne alla maggioranza che sostiene il governo Draghi sulla riforma: la ratifica, ha spiegato la fonte, «è un impegno politico preso dagli Stati e confidiamo che lo rispettino».