Nutriscore, la mozione passa col voto unanime del Senato. FdI: “Il nostro sì a tutela del Made in Italy”
Il Senato ha dato il via libera alla mozione sul Nutriscore e il piano decennale Ue Farm to fork. Sul testo, a tutela del Made in Italy, hanno votato a favore sia le forze di governo, che Fratelli d’Italia. I sì in Aula sono stati 229, zero i contrari, e zero gli astenuti.
In particolare la mozione approvata impegna il governo ad assumere in Europa “una posizione più determinata” in tema di prodotti alimentari. Con l’obiettivo di riconoscere “il valore delle produzioni agroalimentari di qualità, ottenute con modelli produttivi e disciplinari che ne garantiscono origine, procedimenti produttivi, caratteristiche organolettiche e nutrizionali, nel cui solco si colloca il made in Italy”.
Al governo viene inoltre chiesto di attivarsi per “impedire qualsiasi forma di discriminazione compiuta ai danni di particolari prodotti del nostro Paese nell’assegnazione dei fondi europei per la promozione di alimenti, considerando l’alta qualità nutrizionale e l’attenzione verso la sostenibilità ambientale e la biodiversità che le produzioni made in Italy garantiscono attraverso il delicato connubio tra antica tradizione ed innovazione tecnologica”.
La Pietra: “La difesa del Made in Italy ci troverà sempre presenti”
“La difesa del made in Italy ci troverà sempre presenti ed è per questo che diamo convintamente il nostro voto favorevole alla mozione della Commissione Agricoltura che ringraziamo per il lavoro svolto sul Nutriscore che, ricordiamolo, è uno strumento di omologazione alimentare che non tiene conto dei prodotti nella loro complessità alimentare”. Lo ha affermato in aula in dichiarazione di voto il senatore di Fratelli d’Italia Patrizio La Pietra, capogruppo in commissione Agricoltura.
“Mi preme però dover ricordare – ha sottolineato La Pietra – che la difesa del comparto agroalimentare passa anche attraverso le politiche di governo che languono. Poche centinaia di milioni nella legge di bilancio come risorse dirette e solo 6/7 miliardi previsti nel Pnrr per un settore che rappresenta un quarto del Pil nazionale. Penso anche alla mancanza di una efficace politica estera e mi riferisco in particolare alla pesca, ventre molle in un’Europa che guarda con maggiore favore a quella oceanica piuttosto che a quella mediterranea”.
“Dopo il voto sul nutriscore ora iniziative per l’agroalimentare”
“L’agroalimentare – ha concluso La Pietra – è frutto non solo della capacità dei nostri imprenditori ma della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Il governo ha il dovere di intervenire in maniera più sostanziale ed efficace per evitare che in sede europea si applichino politiche economiche e commerciali, oltre che sleali, anche ostili e aggressive, soprattutto nei nostri confronti, che vanno ad alterare la concorrenza del mercato, favorendo alcune economie e penalizzandone altre, peraltro in netta contraddizione con le finalità fondanti della stessa Unione”.