Putin cala l’asso e detta le sue condizioni: pronti a trattare con Kiev sulla neutralità del Paese
Come avevano previsto ampiamente alcuni analisti più accorti andando controcorrente rispetto alla narrazione dei media mainstream, il presidente russo Vladimir Putin cala, nel pomeriggio, il suo asso sul tavolo e si dichiara disponibile ad avviare colloqui con la leadership Ucraina per discutere dello status neutrale del Paese.
Una mossa che mette spalle al muro Biden e la Ue e che viene resa nota dal Cremlino: l’obiettivo di Putin era raggiungere la demilitarizzazione dell’Ucraina. Il presidente russo è dunque pronto a iniziare negoziati ma solo se la controparte accetta questo principio.
D’altra parte anche nel discorso che Putin aveva fatto questa mattina alle sei, poco prima di dare il via alla “operazione militare speciale” il presidente russo era stato chiaro rispetto agli obiettivi che si era dato, obiettivi raggiunti anche con incursioni aeree che hanno reso inservibile buona parte del sistema di controllo ucraino.
Gia a metà mattinata la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva affermato: “Non è l’inizio di una guerra. E’ molto importante sottolinearlo. Stiamo cercando di prevenire sviluppi che possano escalare in guerra globale. Questa è la fine della guerra“. Una dichiarazione che, in definitiva, certificava come l’obiettivo che si era dato Putin fosse, a quel punto, a portata di mano.
E d’altra parte che Putin avesse già disegnato il percorso da fare per arrivare ai suoi obiettivi era chiaro anche questo pomeriggio quando ha incontrato i rappresentanti delle principali aziende del Paese che aveva convocato al Cremlino poche ore dopo l’inizio dell’intervento militare contro l’Ucraina.
“Capiamo tutti, voi e io, il mondo in cui viviamo e siamo tutti preparati, in un modo o nell’altro, per quello che sta accadendo in termini di politiche sanzionatorie e di restrizioni“, aveva detto il presidente russo sfoderando pragmatismo.
“Quello che sta accadendo è una azione forzata. Ma non ci hanno lasciato la possibilità di fare altrimenti. I rischi per la sicurezza creati erano tali che è stato impossibile rispondere con altri mezzi“, ha spiegato Putin.
“Certo la situazione geopolitica attuale implica che il mondo degli affari russo dovrà lavorare in condizioni difficili, sulla base di restrizioni di vario tipo, ma vi confermo che non solo lo Stato ma l’ntera economia e anche le imprese ha imparato a sopravvivere alle crisi, sin dal 2014. Ho imparato ad adattare il paese alle crisi e di più ho imparato a risolvere i problemi dello sviluppo”, ha affermato, nel corso della riunione, Alexander Shokhin, il capo della confindustria russa chiedendo alle imprese di evitare tagli del livello occupazionale e aumenti dei prezzi precisando tuttavia che “molto dipende dalla velocità e dal successo delle attività del governo“.