Referendum, FdI sostiene solo due quesiti sulla giustizia. La posizione di Pd, Conte e Italia Viva
Referendum, Salvini esulta per i cinque quesiti sulla giustizia portati a casa. Meloni plaude all’affossamento del quesito sulla cannabis. Quanto ai referendum sulla giustizia, che potrebbero provocare un terremoto in un campo dove la politica non è riuscita a mettere mano, FdI ne sosterrà solo due: quello sulla separazione delle funzioni e quello sull’elezione del Csm.
Delmastro: FdI appoggerà due quesiti sulla giustizia
”Si tratta di due battaglie cardine di tutto il centrodestra e in particolare di Fratelli d’Italia”, dice il deputato Andrea Delmastro, responsabile giustizia del partito che spiega: ”Sosterremo il referendum sulla separazione delle funzioni per arrivare al vero equo processo richiamato dalla Costituzione e quello sull’elezione del Csm per iniziare ad affrontare gli scandali correntizi rilevati negli ultimi giorni, anche dal caso Palamara”. Comunque FdI farà una riflessione generale: nella giornata di venerdì è prevista la Direzione del partito e all’ordine del giorno potrebbe esserci proprio il tema dei referendum sulla giustizia.
Referendum, Salvini evita polemiche con FdI
I giornali parlano dunque subito di asse Lega-Forza Italia sulla giustizia e di una posizione tiepida di Giorgia Meloni. Ma la campagna referendaria deve ancora cominciare ed è presto per fare previsioni. Lo stesso Salvini evita polemiche con FdI mentre ci si aspetta una posizione contraria da parte del Pd che a caldo ha già fatto sapere che ritiene quella del Parlamento la strada privilegiata per fare le riforme.
Conte boccia i referendum: inidonei a migliorare la giustizia
Più deciso Giuseppe Conte, leader del M5S, che sui referendum non annuncia una decisione definitiva, ma che di fatto li boccia: «I quesiti offrono una visione parziale e sono inidonei a migliorare e rendere più equo il servizio della giustizia. Siamo orientati a respingerli ma da noi la discussione è sempre molto ampia e ho già anticipato che mi piacerebbe coinvolgere e consultare gli iscritti su questo tema». Per Italia Viva, infine, «dare la parola agli italiani è la miglior soluzione».
Alla Camera, intanto, sono in arrivo gli emendamenti del governo alla riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario, che riguardano le materie oggetto di tre dei cinque quesiti ammessi, incluso quello per la separazione delle funzioni dei magistrati.