Report, social scatenati, amici e follower mollano Ranucci: “Ora difenditi da solo, senza scudo della Rai”
Media. Organi di controllo parlamentari. E ora anche amici e follower: Ranucci perde pezzi di consensi a ogni giorno che passa. E un fascicolo presso la Corte dei Conti per valutare un possibile «danno erariale». Come il Copasir che si muove e convoca Andrea Ruggieri – esponente di Fi e membro della Commissione di vigilanza Rai – per approfondire la questione rispetto ai messaggi intimidatori che ha ricevuto dallo stesso Ranucci, certo non aiutano a limitare la portata dello scandalo che ha travolto conduttore e trasmissione. Un caso sempre più all’indice, che ora vede anche gli utenti social in prima linea.
Ranucci e lo scandalo “Report”: sui social si consuma anche lo strappo coi telespettatori
Tanto che, a ogni post o cinguettio postato sulle pagine Facebook o Twitter intestate a Report e Ranucci, redazione e conduttore perdono proseliti e brandelli di credibilità. E sono sempre più numerosi gli ex fedeli del rito televisivo del lunedì sera che, fino a ieri stupiti dagli effetti speciali, ricchi premi e cotillion promessi in nome del giornalismo d’inchiesta, ora sono propensi a mettere in discussione operato e credibilità di anchorman e programma. O che, addirittura, affondano stoccate non proprio in punta di fioretto contro i metodi del “sistema Report”. Un criterio imploso, che ha rivelato coni d’ombra e angoli ciechi.
La base di amici e follower si scatena contro il conduttore e il “metodo Report”
Insomma, come scrive Libero nell’edizione odierna, «a muoversi contro Ranucci non sono solo gli organi di controllo parlamentari, ma è anche la base dei suoi spettatori». Lo scandalo che ha travolto Ranucci – dagli sms intimidatori inviati ai membri della Commissione di Vigilanza Rai Andrea Ruggieri e Davide Faraone ai video pubblicati dal Riformista relativi a un tentato acquisto di presunto materiale scottante su Tosi – ora turba anche chi prima difendeva a spada tratta il conduttore e osannava programma. Laddove la metafora del fendente letale ritorna proprio in uno dei diversi post denigratori sul cosiddetto “sistema Report”, che testualmente recita: «È lo stesso strumento che spesso usa Ranucci, chi di spada ferisce di spada perisce»…
L’indignazione e lo sconcerto degli ex fan si traduce in commenti al vetriolo e battute irriverenti
Da diversi giorni ormai, sui social piovono commenti critici o battute polemiche su Ranucci e su Report. Riflessioni o semplici boutade di chi si riscopre sempre meno propenso a credere alle molteplici versioni con le quali il conduttore ha provato a tenere botta e a difendere condotta (giornalistica) e conduzione (televisiva). E allora, rileva il quotidiano diretto da Sallusti, «assieme a vari messaggi di sostenitori del modello Report come scudo della democrazia e alle tesi di complottisti (gli attacchi sarebbero frutto di una trama ordita addirittura da Berlusconi e dai «poteri forti»!), sono numerosi gli affondi contro il programma e chi lo conduce. In particolare viene contestato l’ultimo post in cui è riportata la dichiarazione dell’avvocato di Ranucci, Luca Tirapelle. “Sono sconcertato e perplesso dallo scalpore mediatico per un filmato non inedito e già vagliato dall’autorità”, avverte Tirapelle. Aggiungendo che l’operato di Report “fu definito in sentenza limpido e corretto”».
Gli strali social contro “strabismo giornalistico” e inchieste da “torcicollo”
Sgomento e rabbia motivano gli utenti a postare la loro indignazione. Come quella firmata in digitale da chi, commentando o rispondendo ad altri commenti, posta: «Il fine giustifica i mezzi ma non parlerei di metodi limpidi. Bisogna essere onesti, perché i soldi della Rai sono i nostri». O di chi, addentrandosi nel merito delle inchieste e delle recriminazioni, aggiunge allo sconcerto, i dubbi su trasparenza e coerenza del “metodo Report”, scrivendo: «Alcuni servizi sembrano essere fatti per screditare alcuni politici e senza una logica di inchiesta». Un parere netto, dunque, su un certo “strabismo” giornalistico rilanciato anche a chi si chiede: «Le inchieste di Report sono sempre a senso unico. L’altra parte della politica è casta e pura?».
L'”invito” rivolto a Ranucci a difendersi dal suo profilo Fb
Una postura torcicollare, quella sottolineata dagli utenti, che porta qualcun altro a interrogarsi: «Ma sulle tante (78000) segnalazioni che gli arrivano sceglie sempre ….. quelle?». Un dubbio amletico che qualcun altro esplicita più espressamente, asserendo: «Mi piacerebbe che le inchieste di Report non soffrissero di torcicollo e si orientassero anche dall’altra parte!». Mentre altri puntano il dito direttamente contro Sigfrido Ranucci, rivolgendosi direttamente a lui. Per esempio, sollecitandolo a portare avanti la propria difesa personale, senza schermarsi dietro la Rai e il programma.
La sciabolata di un utente contro lo scudo di Ranucci…
Come l’utente che affida all’etere la sua perplessità pubblicando in rete: «Non capisco perché dietro gravissime (e provate) accuse a Ranucci, si assiste a comunicati della trasmissione Report come testata. Lui si deve difendere dal suo profilo Fb (se ne è capace). Non può farsi scudo dalla testata o dalla Rai». E tra chi obietta e dissente, c’è anche chi – senza troppi orpelli e giri di parole – si limita a dire: «Al di là di tutto, è da un pezzo che Report è diventata inguardabile»… Non resta che capire come ricucire uno strappo che si è allargato fino al web…