Sansonetti fuori dal coro: Mattarella al Colle perché subalterno al partito dei pm
Piero Sansonetti, direttore del Riformista ed esponente del fronte ultra-garantista, non applaude il Mattarella bis e ne spiega i motivi nel suo editoriale. L’errore, scrive, è quello di considerare Mattarella estraneo alla politica. Invece non lo è.
“Ha una lunga biografia, in gran parte interna alla Dc e alle correnti che hanno sopravvissuto alla Dc, piena di battaglie politiche, di colpi dati e ricevuti, di vittorie e di sconfitte, di trofei, di ferite, di cicatrici. Non penso nemmeno che sia estraneo al mondo del potere. Raramente un Presidente della repubblica lo è. Mattarella è una espressione piena e legittima della prima e della seconda Repubblica. Io però credo che non ci sia niente di male ad essere interno alla politica”.
La delusione di Sansonetti proviene da un altro fattore. “Non perché non ha mantenuto la parola di rifiutare il bis. Non perché la sua rielezione forse scalfisce la Costituzione. Non perché è un politico-politico. Per una ragione diversa: perché Mattarella in questi anni si è dimostrato subalterno alla magistratura e in particolare al partito dei Pm”.
Il partito dei pm – accusa Sansonetti – “è intervenuto pesantemente in questa elezione presidenziale, prima bloccando la candidatura di Berlusconi, poi quella di Nordio, di Cassese, forse anche quelle di Draghi e di Casini. Se non ci sarà una svolta, se Mattarella2 sarà uguale al Mattarella1, noi sappiamo che non ci sarà riforma della giustizia, che il Quirinale proteggerà la Casta dei Pm anche da un eventuale naufragio al referendum, che il potere delle toghe resterà incontrastato, che lo Stato di diritto resterà in cantina, che un pezzo di magistratura inquirente resterà arbitra incontrollata delle nostre vite. Non festeggiamo. Non c’è niente da festeggiare”.