Sara Cunial va alla guerra, denuncia Fico al Tribunale dell’Aia: “Non mi ha fatto votare”
Sara Cunial oltre ogni limite. L’aveva promesso e l’ha fatto: ha denunciato Roberto Fico al Tribunale dell’Aia. “La Procura del Tribunale penale internazionale ha preso in carico ufficialmente la mia denuncia contro Roberto Fico e le Autorità italiane; che non mi hanno consentito l’accesso al Parlamento”, ha dichiarato l’ex grillina, deputata del Gruppo Misto. “All’atto ho altresì aggiunto i gravi fatti che da due anni avvengono nel nostro Paese; e che opprimono i cittadini italiani attraverso norme restrittive e costrittive, in contrasto con i regolamenti europei e le stesse leggi nazionali”.
Cunial e la protesta al Drive in della Camera
Ricordiamo come la parlamentare nota per le posizioni no vax avesse dato spettacolo davanti al cosiddetto seggio Drive in per votare per l’elezione del presidente della Repubblica. Era il seggio per i positivi dove Sara Cunial avrebbe voluto votare a tutti i costi, senza tampone e senza Green pass. Da sempre contraria alla carta verde e rifiutandosi anche di fare il tampone per poter accedere al voto in aula, Cunial si era presentata al parcheggio per votare. Ma, ovviamente, senza ottenere il via libera poiché non era né positiva né in quarantena. Le regole valgono per tutti. lei ribadiva a favore di telecamere: «Sono sana e chiedo di poter votare il Presidente come è mio diritto costituzionale fare”. Aveva minacciato di adire le vie legali.
Cunial contro Fico: “Il Tribunale ha preso in carico la mia denuncia”
Prosegue così la sua crociata personale: “Come hanno dimostrato anche le recenti norme – continua Cunial -; e come ormai è stata ampiamente documentato a livello scientifico e riconosciuto anche a livello politico in molti Paesi, il green pass, lungi dall’avere valore sanitario, è di fatto strumento di certificazione dell’ubbidienza, non della salute. Anche per questo – aggiunge spiegando la sua denuncia- non può ritenersi requisito limitativo all’esercizio di voto di un parlamentare; a maggior ragione nel corso dell’elezione del Presidente della Repubblica, il garante per eccellenza dello Stato di Diritto. Con la mia esclusione – dice – è stata estromesse tutta quella parte di elettorato che mi ha eletta; e che oggi, come me, si rifiuta di utilizzare un pass per vedere riconosciuti i propri diritti. In Italia oggi vige uno stato di apartheid e di perenne discriminazione. Quello che più temo, e che ho denunciato anche a livello internazionale, va oltre la perdita dei diritti di una minoranza; ma riguarda altresì la gravissima violenza e persecuzione di questi cittadini, me compresa”.
“Il Tribunale ha preso in carico la mia denuncia”
Ora è soddisfatta e spera: “Finalmente, qualcuno inizierà a indagare sui fatti denunciati perseguendo i responsabili. L’intervento della Procura Internazionale potrà infatti essere ispettivo o addirittura di rinvio a giudizio delle autorità coinvolte – spara Cunial- ; in quanto, ai sensi dei trattati internazionali, nessuno può considerarsi coperto da immunità parlamentare o di Governo o diplomatica”. Parte per la tangente: “Vista l’inerzia della magistratura italiana, che in questi mesi è rimasta a guardare le decisioni di un governo liberticida; senza muovere un dito, adire alle magistrature internazionali al fine di garantire finalmente giustizia in Italia, è un dovere nei confronti di tutti quei cittadini vessati; umiliati e perseguitati, del popolo italiano tutto e della nostra Democrazia”.
Cosa dice l’avvocato della Cunial
“La procura internazionale dell’Aia ha ampie proprietà ispettive e di direzioni delle indagini penali fino, addirittura, di rinvio a giudizio delle autorità coinvolte, in quanto, ai sensi dei trattati internazionali, nessuno può considerarsi coperto da immunità parlamentare o di governo o diplomatica”. Lo scrive Edoardo Polacco, legale che ha patrocinato la denuncia del deputato Sara Cunial alla Procura internazionale dell’Aia e presidente delle Sentinelle della Costituzione. “Le iniziative di giustizia internazionale non si fermeranno e saranno anche indirizzate alla richiesta di annullamento dell’elezione del presidente della Repubblica per mancanza del plenum del Parlamento, previsto dalla Costituzione, in assenza forzata del”onorevole Cunial”, conclude il legale.