Scuola, Crisanti: «Distinguere tra bambini vaccinati e non vaccinati non ha senso»

3 Feb 2022 18:44 - di Eleonora Guerra
scuola vaccinati

«Insensato» distinguere a scuola tra i bambini vaccinati e quelli non vaccinati e irrilevante cambiare la durata del Green Pass. È il virologo Andrea Crisanti a bocciare, di fatto, il decreto Covid emanato ieri dal governo, le cui misure principali riguardano proprio quarantene e Dad e  certificato verde.

«Insensato distinguere a scuola bambini vaccinati e non»

«La maggior parte dei bimbi non si ammala di Covid gravemente e questo succede sia per il bambino non vaccinato che per il vaccinato», ha ricordato il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, sottolineando che quindi «non ha senso distinguere». Quanto al fatto che si dica che è una misura per tutelarli «è un’ipocrisia». Per Crisanti, poi, anche la decisione che investe scuole materne ed elementari di mandare i non vaccinati in quarantena al quinto caso positivo rilevato in classe «non ha senso». «Con un’infezione che ha questa capacità infettiva – ha spiegato – anche un positivo è uno di troppo».

Crisanti: «Il Green Pass? Un problema tutto politico»

Non va meglio se ci si sofferma sul capitolo Green Pass, perché «tanto non è mai servito come misura di sanità pubblica». Dunque, che per i vaccinati con booster abbia una durata illimitata «non cambia niente». «Se lo facciamo durare 6 mesi o un mese o per sempre non cambia nulla», ha ribadito il virologo, invitando a «guardare a quello che è successo in queste settimane: avevamo tutti il Green pass e abbiamo avuto comunque 200-250mila casi al giorno». «Da un punto di vista di sanità pubblica il Green pass è ininfluente», ha spiegato Crisanti, aggiungendo che invece è «diverso il discorso riguardo all’indurre le persone a vaccinarsi». «Ma questo – ha chiarito – è un problema politico e non di sanità pubblica, quando si è raggiunto il 90-95% di persone vaccinate e per di più il vaccino non blocca la trasmissione del virus».

Basta col Cts: «Con la fine dell’emergenza, va chiuso»

E il Cts, per il quale si parla di scioglimento? «Io penso che non abbia senso tenere in piedi il Cts ancora a lungo. Finendo l’emergenza, va chiuso. Il ministro ha già i suoi organi istituzionali», ha detto il virologo, in sintonia con altri colleghi. Anche per Matteo Bassetti «uscire dalla fase pandemica vuol dire tornare alla normalità, ovvero che questa è una malattia infettiva come le altre che già affrontiamo. E quindi – ha chiarito il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova – non ha più bisogno di ordini che vengono da Roma, ma si può gestire dal punto di vista clinico e sanitario come già facciamo con le altre malattie infettive».

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