Sergio Romano: “E’ stato un errore avere reso ipoteticamente possibile l’ingresso dell’Ucraina nella Nato”

24 Feb 2022 16:49 - di Federica Argento
Ucraina Sergio Romano

Nelle cancellerie europee sono ore frenetiche dopo l’offensiva su larga scala lanciata dalla Russia contro l’Ucraina. Si lavora a un pacchetto di sanzioni “molto dure” contro Mosca, per dirla con le parole del presidente Draghi. Mentre Ursula Von der Leyen ha sostenuto che “sopprimeranno la crescita economica” russa. “Ma anche noi saremmo colpiti dalle sanzioni, la Russia è un mercato di rilievo per molti Paesi europei e il costo che pagheremo tutti sarà importante“. Ci mette in guardia in un’intervista all’Adnkronos l’ex ambasciatore a Mosca, Sergio Romano, evidenziando come “nessuno trarrà vantaggi dalla guerra”.

Ucraina, Sergio Romano: le mosse sbagliate dell’Occidente

Secondo l’autore del libro ‘Putin e la ricostruzione della grande Russia’ (Hoepli Editore), il tema della neutralità dell’Ucraina posto da Mosca “mi è parso sempre molto corretto e l’ho sempre sostenuto”. Per l’ex ambasciatore, scrittore ed editorialista sarebbe opportuno che Kiev non entri nella Nato. “Dovremmo farci un esame di coscienza e chiederci se sia stato saggio prendere in considerazione l’ingresso nella Nato di Paesi che hanno fatto parte dell’ex blocco sovietico. Si tratta di una mossa molto sbagliata perché la Russia li considererebbe potenziali avversari”, spiega”; in quanto “è inevitabile” aver generato “sospetti e preoccupazioni della Russia”.

Ucraina, Sergio Romano: “La soluzione è la neutralità”

“La soluzione è la neutralità”, ribadisce Romano, definendo “un errore” aver reso “ipoteticamente possibile l’ingresso dell’Ucraina nella Nato”; in quanto “è inevitabile” aver generato “sospetti e preoccupazioni della Russia”. La Nato, prosegue, è un’organizzazione creata per contrastare la Russia; ma “la guerra fredda è finita, o almeno dovrebbe esserlo, e invece si vuole ancora conservare uno strumento di quei tempi: deve essere sciolta o incaricata di obiettivi diversi, utilizzata in altro modo”.

Quadro inevitabile

L’ex ambasciatore a Mosca evidenzia quindi che, a suo parere, l’obiettivo di Putin non sarebbe quello di conquistare l’Ucraina; sostenendo che si tratterebbe di una mossa “non comprensibile nemmeno nella prospettiva russa”. “Ho sempre avuto l’impressione che la Russia avrebbe cercato con gradualità di ricostituire quel potere che aveva nel passato. E’ sempre stata una grande potenza, che avesse quell’ambizione mi sembrava comprensibile e persino inevitabile”, chiosa Romano.

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