Si apposta al buio, sceglie le vittime, le assale alle spalle e le deruba: fermato ladro seriale gambiano
Sceglieva meticolosamente la scena del crimine. Si appostava pazientemente in attesa delle vittime da depredare. Selezionava orari ad hoc – quelli con scarso transito di passanti – e individuava tra le prede quelle dotate di borsa o telefono cellulare. E poi colpiva. In genere dopo averle seguite e aggredendole alle spalle. Tanto che, per un puro caso, non ha provocato nelle donne assalite e derubate lesioni o ferite significative. Una sorta di scippatore seriale, insomma, che ripeteva a ogni colpo lo stesso modus operandi. Ma, probabilmente, proprio meticolosità e ritualità degli agguati sono stati gli indizi che hanno permesso alla polizia di Stato di Lucca di individuare. Intercettare. Smascherare e arrestare il cittadino gambiano 24enne, responsabile dei furti commessi negli ultimi giorni di dicembre. Ma andiamo con ordine.
Lucca, individuato e arrestato ladro seriale gambiano
Tutto accade, a più riprese, nel centro storico di Lucca. Nelle serate del 24, 25, 26 e 27 dicembre, quando diverse donne he passeggiavano da sole (tranne in un caso in cui erano due) in alcune vie del cuore della cittadina toscana, ed in assenza di testimoni, hanno visto sbucare dal nulla lo scippatore pronto all’azione. E tutto si conclude con la denuncia in questura e alla stazione dei carabinieri che le stesse vittime dei furti sono andate a segnalare alle forze dell’ordine. Quattro, per l’esattezza, i furti con strappo che il 24enne gambiano avrebbe perpetrato nei confronti di donne a passeggio, con una sola differenza: in tre casi lo scippatore ha estorto alle vittime il telefono cellulare, mentre nell’episodio occorso il 27 dicembre, la borsa contenente effetti personali.
Lo scippatore seriale gambiano tradito dal modus operandi
Per il resto, il modus operandi del ladro era sostanzialmente lo stesso. E consisteva – come anticipato – nel presidiare già da alcune ore prima degli eventi l’area in cui poter colpire. Attendere un orario più consono, ovvero un lasso di tempo in quei quelle strade sono meno frequentate da passanti. Quindi individuare vittime in possesso di borsa o telefono cellulare per poi seguirle e aggredirle di sorpresa, alle spalle. Uno schema collaudato e consolidato che, però, come abbiamo già detto, non è bastato allo scippatore seriale. Nonostante statistica e tattica del ladro gambiano, infatti. E malgrado l’assenza di testimoni, la squadra mobile della questura ha avviato immediatamente servizi di osservazione nell’area interessata dagli eventi, sulla base dell’ipotesi secondo cui a commettere i fatti potesse essere stato lo stesso soggetto. Una persona – hanno ipotizzato gli inquirenti – solita frequentare il centro storico, soprattutto di sera.
Un accurato lavoro d’indagine e le testimonianze-chiave
Non solo. Con il supporto fornito dal personale delle volanti, gli investigatori al lavoro sul caso hanno quindi proceduto alla scrupolosa analisi delle telecamere di videosorveglianza selezionate, anche negli orari antecedenti agli eventi. Questa attività ha consentito di estrapolare le immagini di un individuo, che il personale della squadra mobile ha immediatamente riconosciuto, in quanto già gravato da precedenti di polizia per rapina impropria. Nel prosieguo dell’indagine, poi, gli agenti hanno riconvocato le vittime, la cui collaborazione è risultata preziosa nell’economia dell’attività investigativa. Tutte hanno fornito dettagli molto importanti sull’autore. E una, in particolare – una donna di 58 anni che aveva avuto la possibilità di guardarlo in volto, in quel caso privo di mascherina – lo ha riconosciuto con assoluta certezza. Mentre un’altra delle vittime, di 14 anni, è riuscita a indicare dettagliatamente agli inquirenti il percorso di fuga del gambiano, che aveva inseguito per diverse decine di metri.
Gli indizi di colpevolezza sul gambiano confermati dopo la perquisizione
Non solo. A tali elementi determinanti, se ne sono poi aggiunti degli ulteriori, che non hanno fatto altro che convalidare l’ipotesi della colpevolezza dell’indagato. Così, nella giornata di ieri il gip presso il Tribunale di Lucca, su concorde richiesta della Procura che ha coordinato le attività di indagine, ravvisando la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per uno dei tre episodi contestati, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che la squadra mobile ha eseguito nell’immediatezza, individuando e fermando il gambiano nel “solito” centro storico cittadino: la sua area d’azione. La successiva perquisizione centro di accoglienza dove il 24enne era domiciliato ha fatto il reso e chiuso il cerchio e confermato i sospetti anche per i colpi eseguiti nei giorni precedenti quello del 27 dicembre. Tanto che al momento l’immigrato gambiano, che gli agenti hanno scortato presso la casa circondariale di Prato, è a disposizione dell’autorità giudiziaria.