Tajani: «Il centrodestra governerà l’Italia: deve restare unito. Una formula si troverà»
Il centrodestra «non è un monolite», ma la «formula vincente» per ricompattare la coalizione si troverà. Antonio Tajani si mostra fiducioso sul futuro dell’alleanza, avvertendo sul fatto che «con l’attuale sistema di voto il centrodestra deve restare unito» e bollando come «opinioni personali» la fuga in avanti di Renato Brunetta sul «bipolarismo bastardo». Dunque, per il numero due azzurro la prospettiva resta quella di un bipolarismo in cui Forza Italia è «il centro del centrodestra», senza tentazioni neocentriste.
Tajani: «Non si possono fare fusioni a freddo»
«Dobbiamo anteporre l’interesse degli italiani a quello dei partiti. Tirare a campare non serve», ha detto il coordinatore azzurro in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha avvertito che «non si fanno certo le fusioni a freddo il giorno dopo di un voto delicato come è stato quello del Quirinale. Piuttosto impegniamoci su idee e proposte per il Paese». «Il centrodestra – ha precisato – non è un monolite, si sa. È una coalizione che ha al suo interno forze diverse. E io credo che un ruolo fondamentale lo debba avere Forza Italia che è il centro del centrodestra di governo perché liberale, popolare, europeista, atlantista, riformista e cristiano».
«I contenitori di centro non hanno mai avuto successo»
«Non vedo prospettive diverse da un centro che è FI. Ci sono già pezzi di centrismo come l’Udc o Noi con l’Italia che sono federati con noi. Nella storia degli ultimi 28 anni i contenitori di centro che sono nati dopo la fine della Democrazia cristiana non hanno mai avuto successo», ha quindi chiarito Tajani, commentando le manovre di Toti e Renzi, e chiarendo di considerare «fisiologiche» anche le fibrillazioni che attraversano la coalizione a livello locale, ma di non ritenere utile per le prossime amministrative l’utilizzo delle primarie.
Il proporzionale? «La gente non mi chiede della legge elettorale»
Nessun commento, invece, sull’ipotesi di un ritorno al proporzionale perché «quando incontro per strada la gente non mi chiede della legge elettorale. Piuttosto mi chiede dell’aumento delle bollette. Parliamo al Paese, altrimenti rischiamo di parlarci fra di noi ed essere autoreferenziali». L’invito, dunque, resta quello a di concentrarsi sui problemi concreti delle persone, che il coordinatore di Forza Italia, naturalmente inquadra nell’immediato nell’azione del governo che il partito sostiene, ma parlando in prospettiva parlando del futuro esecutivo «che sarà sicuramente di centrodestra».
L’agenda di governo di FI
Sul tavolo «c’è un problema legato al rilancio dell’industria, c’è il Pnrr da mettere a terra. Il secondo capitolo di spesa più importante del Pnrr è quello dedicato alla digitalizzazione del nostro continente europeo». E poi c’è il tema urgente del caro bollette, sul quale «occorre reperire i fondi per salvare le imprese e le fasce più deboli». «Lo si vuole fare senza un ulteriore scostamento di bilancio? Bene, si proceda. Contemporaneamente – ha aggiunto Tajani – bisogna lavorare a livello strategico. Che significa estrarre più gas, pensare al nucleare, aggiornare il piano nazionale energetico, sbloccare le rinnovabili eliminando burocrazia e sottraendo gli impianti a possibili veti».
Tajani: «Il prossimo esecutivo sarà di centrodestra»
«Sappiamo che c’è voglia di intervenire (da parte del governo Draghi, ndr», ha assicurato Tajani, che alla domanda se le fibrillazioni all’interno dei partiti mettano a rischio la tenuta dell’esecutivo ha risposte che «il governo deve incidere. Noi, ad esempio, chiediamo una vera riforma della giustizia: basta porte girevoli tra magistratura e politica e una chiara e netta separazione delle funzioni. Serve anche la riforma del Csm. Sono fondamentali come quella del fisco e della burocrazia». «Tutto questo deve riguardare l’attuale governo e – ha quindi chiarito Tajani – il successivo che sarà sicuramente di centrodestra e avrà il compito di modernizzare il Paese».