Toscani, sfregio ai cattolici sul caso Muti: “Mi fa più impressione il crocefisso della cannabis”
Oliviero Toscani fa dell’insulto uno stile di vita. “Il crocefisso mi scandalizza”. Quasi si bea di arrecare “sfregio” a chi ha sensibilità diverse dalla sua. In questo caso la stragrande maggioranza degli italiani. Ogni occasione è buona per il fotografo per intrufolarsi in questioni delicate e offendere. Quale occasione migliore quindi di utilizzare Sanremo e il caso Ornella Muti con il suo pendaglio che sta suscitando un putiferio dentro e fuori la Rai?
Toscani: “La croce mi fa molta impressione”
‘‘A me il crocefisso mi scandalizza di più del ciondolo a forma di foglia di marijuana. La croce mi ha sempre fatto molta impressione’‘. Cose dell’altro mondo. Tra l’altro cosa c’entra paragonare un simbolo sacro con il ciondolo dell’attrice? E’ così Oliviero Toscani. Non è capace di rivendicare un’opinione rimanendo nel seminato. Per ribadire le sue idee ha bisogno della demolizione di qualcos’altro. In questo caso con l’offesa grave alla croce, a un simbolo sacro per la sensibilità dei credenti è riuscito nell’intento di confermare la sua sgradevolezza.
Il caso Muti cannabis scuote alla vigilia del Festival
Con l’Adnkronos ha ironizzato sulle polemiche seguite alla foto postata su Instagram da Ornella Muti; che ritrae lei e la figlia Naike con indosso una medaglietta con la foglia di marijuana. Per il fotografo la polemica che si è scatenata contro la Muti e sua figlia ”è tipica di chi, peccatore, vede solo i peccati degli altri”. Idea tutta sua, di una superficialità raccapricciante. Sul caso Muti si sono espressi con giudizi pesanti associazioni come il Moige e comunità terapeutiche che combattono per liberare dalla tossicodipendenza. Il primo parla di “leggerezza” da parte della Muti nell’ostentare la foglia di cannabis; di mancanza di rispetto: “Muti è mamma e nonna, pensi alla fatica dei genitori di tenere lontano figli dalle droghe”. E poi “le droghe leggere – rivendicate dall’attrice – possono essere un trampolino di lancio per droghe pesanti”, dice Luigi Belotti, responsabile relazioni esterne delle comunità Narconon. Ricordiamo poi l’interrogazione parlamentare di FdI, a firma Mollicone, che chiede che il servizio pubblico non dia messaggi impropri. Il caso è in Vigilanza.