Ucraina, l’Italia pronta a spostare 1000 soldati sul fronte dell’est. Il piano è sul tavolo del governo
L’Italia potrebbe spostare mille militari sul fronte ucraino. La decisione sarà al tavolo del Consiglio dei ministri di oggi. Dopo la riunione del Consiglio Supremo di Difesa convocata ieri pomeriggio da Mattarella al Quirinale, il nostro Paese si allinea agli orientamenti della Nato.
La nota del Consiglio Supremo di Difesa
L’organo suprema di Difesa italiano ieri ha espresso “la più ferma condanna per l’ingiustificabile aggressione militare lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina. Che rappresenta – si legge nella nota messa al termine della riunione – una grave e inaccettabile violazione del diritto internazionale. E una concreta minaccia alla sicurezza e alla stabilità globali. La Repubblica Italiana chiede alla Federazione Russa l’immediata cessazione delle ostilità. E il ritiro delle forze fuori dai confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina”.
Mattarella: agire con forza
Si fa riferimento alla forza e alla lungimiranza. “Perché l’Europa non precipiti improvvisamente in un vortice di guerre, è necessario agire con forza e lungimiranza. Per ristabilire il primato del diritto internazionale e dei valori che hanno garantito pace e stabilità nel nostro continente». Le parole drammatiche scelte per il comunicato finale, con il riferimento al «vortice di guerre», testimoniano il clima di tensione in cui si è tenuta la riunione straordinaria. Sono parole chiare che allineano le reazioni dell’Italia con quelle degli altri paesi occidentali.
Soldati italiani sul fronte orientale
Il governo intanto lavora al testo di un decreto legge che potrebbe essere sul tavolo del Consiglio di ministri già oggi. E che riguarderà, oltre a misure sull’energia e allo stanziamento di aiuti finanziari per l’Ucraina anche l’impegno militare italiano. Per quel «rafforzamento del fronte orientale» della Nato di cui hanno parlato ieri il segretario generale dell’Alleanza Stoltenberg. E lo stesso premier Draghi.
Sul tavolo i piani di intervento militare
Per tutta la giornata al ministero della Difesa si sono susseguite riunioni per mettere a punto i piani per un eventuale spostamento di truppe. Che vadano a integrare i contingenti italiani già presenti in Lettonia, con 250 alpini, e in Romania con i cacciabombardieri. Piani per i quali serve l’autorizzazione del Parlamento. L’Italia, secondo quanto anticipato già nei giorni scorsi dal Giornale, ha pronti 1.000 uomini tra alpini, bersaglieri e specialisti della cyberguerra. Provenienti “dalle forze che a rotazione sono in prontezza per intervenire”.