Ucraina, Mosca si ribella alla narrazione mediatica: menzogne. I separatisti: Kiev ci provoca
È una guerra per ora mediatica quella che si sta combattendo fra Stati Uniti e Mosca sull’Ucraina, una guerra di annunci, smentite, accuse più o meno false, parecchi bluff, qualche esibizione muscolare e il tentativo di Biden di apparire come lo sceriffo che interviene a sistemare le cose.
Nulla di nuovo in effetti, ogni volta che c’è un democratico alla Casa Bianca – nei fatti i peggiori guerrafondai – c’è sempre questo teatrino a beneficio elettorale del Potus del momento.
“Non siamo noi a fomentare le tensioni” in Ucraina, avverte oggi Lavrov. E accusa: “lo spazio mediatico è riempito di menzogne”.
Le autorità militari russe avevano annunciato un nuovo ritiro delle loro forze al confine. Ma gli Usa ieri hanno definito falsa la notizia del parziale ritiro per una de-escalation della crisi.
Anzi, sostengono gli Usa, negli ultimi giorni la Russia ha aumentato la sua presenza lungo il confine ucraino di ben 7.000 soldati “con alcune” nuove truppe arrivate mercoledì. Tutto falso, replica Mosca. Che annuncia l’invio di una lettera pubblica, oggi, agli Stati Uniti.
La Russia invierà oggi agli Stati Uniti la lettera di risposta alle proposte americane sulle richiesta di Mosca sulla sicurezza, ha annunciato Sergei Lavrov durante la conferenza stampa a Mosca con Luigi Di Maio.
“Oggi invieremo la lettera alla parte americana, sarà una lettera pubblica, aperta all’opinione pubblica”, ha detto il ministro degli Esteri russo, specificando che “è importante che la gente abbia accesso, se teniamo segreti questi documenti l’opinione pubblica dovrà piegarsi alle menzogne che ci sono nello spazio mediatico“.
Lavrov ha poi specificato che la lettera verrà inviata “nelle prossime ore” sia in forma cartacea che elettronica.
”La Nato – accusa il ministro degli Esteri russo – sta facendo esattamente le cose di cui ci accusa”.
Scontri fra separatisti filo russi e forze di Kiev sono intanto scoppiati questa mattina lungo la linea di contatto, in diverse località nel Donbass. Entrambe le parti si accusano reciprocamente di aver dato inizio alle ostilità.
Kiev accusa i separatisti di aver bombardato con l’artiglieria pesante un asilo a Stanytsya Luhanska, ferendo due educatrici.
“La situazione si è velocemente aggravata. Il nemico sta cercando di provocare attività ostili“, denuncia, da parte sua, il canale Telegram dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk.