Ucraina, una guerra combattuta a mani nude: tra molotov fai da te, polistirolo e birra, e Miss armate
Quella in corso in Ucraina è una guerra combattuta anche a mani nude. Entrata nelle case bombardate dei civili e che striscia nei parcheggi sotterranei delle abitazioni trasformate in rifugi d’emergenza. Delle cantine trasformate in bunker. Una guerra combattuta da tutti: dalle donne che fanno la ronda notturna. E dai bambini che aiutano a preparare le molotov. Da famiglie svegliate nel cuore della notte dal boato delle esplosioni che frantumano vetri e ricordi. Che polverizzano in un istante certezze e pensieri. Un Paese, l’Ucraina invasa dalle truppe di soldati russi, chiamato a resistere con ogni mezzo, ad ogni costo. Anche falsando le indicazioni della segnaletica stradale. E diffondendo le immagini della ex miss Ucraina, che sui social di mostra fucile in spalla e amor patrio negli occhi.
Ucraina, una guerra combattuta a mani nude
Non c’è propaganda, non c’è gerarchia: ma una popolazione civile costretta a fare i conti con una inaccettabile invasione. Con una violenta violazione dei confini che in questi giorni è militare, ma che, sulla distanza, punta ad essere ideologica e geo-politica. Un’offensiva che la popolazione ucraina prova a respingere anche a mani nude, con cittadini pronti ad arrestare l’avanzata dei carri armati in strada bloccandone il passaggio con il proprio corpo. Perché per la resistenza dei civili ucraini all’invasione russa vale tutto: il sabotaggio pacifico e le molotov “fatte in casa” usando polistirolo e bottiglie di alcolici usate. E così, mentre l’esercito combatte in prima linea. Coi riservisti che vengono richiamati e i volontari arruolati, nelle retrovie donne e anziani imbracciano il fucile. E con l’aiuto dei figli piccoli raccolgono l’input delle autorità, per azioni di difesa da organizzare seguendo i tutorial online. Quelli che insegnano come preparare e lanciare la controffensiva agli aggressori.
Le molotov col polistirolo e le bottiglie di birra…
E così, riferisce Today.it, «da Kiev a Dnipro, alcuni cittadini consegnano migliaia di bottiglie di vetro vuote per preparare cocktail incendiari fai da te. Mentre a Leopoli, nell’ovest più lontano dagli scontri, il birrificio Pravda ha fatto sapere di dedicarsi in questi giorni a questo “imbottigliamento molto speciale”». Tutti pronti a collaborare, ognuno come può. A darsi manforte. A improvvisarsi combattenti dell’ultim’ora, quando fino a ieri era in classe. Alla cassa di un supermercato. Dietro lo sportello di un ufficio aperto al pubblico. E allora, via a preparare barricate in strada con sacchi di sabbia, accanto a chi invece si impegna a scavare trincee. E allora, come registra sempre il sito di Today.it, riportando le cifre di un bollettino di guerra ancora solo provvisorio, e reso noto dal ministero dell’Interno di Kiev: «Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina sono stati uccisi 352 civili, tra cui 14 bambini. I feriti sono 1.684: tra cui 116 bambini».
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