Visco (Bankitalia) in soccorso dell’amico Draghi: “L’energia rincarerà ma il governo ha fatto tanto”
Come se non bastasse l’ampia maggioranza e l’afflato dei grandi media italiani, anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, va in soccorso dell’amico di vecchia data Mario Draghi, promuovendo il suo governo su tutti i fronti, debito, riforme, energia, crescita. “Il recupero dell’economia italiana fornisce segnali incoraggianti sulle sue condizioni di fondo, il Pil ritornerebbe ai livelli pre Covid alla metà di quest’anno, l’occupazione verso la fine”, ha detto Visco, nel suo intervento al congresso di Assiom Forex in corso a Parma. Draghi ringrazia perfino sull’energia, su cui Bankitalia non può nascondere che rincarerà ancora, raddoppiando, ma loda l’esecutivo per i sostegni varati che ai più, invece, appaiono insufficienti. “Siamo amicissimi”, disse tempo fa Visco di Draghi. Questione di banche, questione di feeling…
Visco loda Draghi sulle misure per l’energia
“All’inizio di quest’anno la crescita dei costi si è intensificata: nonostante gli ulteriori interventi di sostegno decisi a dicembre, nel primo trimestre le tariffe dell’elettricità e del gas dovrebbero aumentare, rispettivamente, del 55 e del 42 per cento rispetto agli ultimi tre mesi del 2021. Come è noto, il governo ha già adottato misure aggiuntive e sta valutando nuovi interventi”, ha detto il governatore della Banca d’Italia, ricordando che “eccezionale è stato l’incremento delle quotazioni del gas naturale; pur essendosi ridotte dal picco di dicembre, esse sono ancora pari in Europa a quasi sette volte i livelli di inizio 2020: un aumento ben più marcato di quello rilevato negli Stati Uniti, riflesso delle gravissime difficoltà, di natura tanto industriale quanto di politica internazionale, registrate in Europa”.
In Italia, ha continuato Visco, “l’intervento, di oltre 5 miliardi nel 2021, ha consentito di contenere per circa un terzo i rialzi delle tariffe dell’elettricità e del gas per gli utenti del mercato tutelato, pari rispettivamente al 12 e al 10 per cento nella media dell’anno. Data la forte diffusione di contratti con formule a prezzo fisso nel mercato cosiddetto libero, per il complesso delle famiglie il rincaro di elettricità e gas nel 2021 sarebbe stato inferiore”.
Il timore delle fiammate inflattive
“Nell’attuale contesto di progressivo recupero, limitati interventi di natura emergenziale possono ancora trovare giustificazione, ad esempio per fronteggiare la crisi energetica o nei casi in cui i contagi continuino a ostacolare consumi e produzione, come nei servizi legati al turismo, alla ristorazione, al tempo libero. Interventi generalizzati di stimolo potrebbero invece determinare tensioni sui prezzi, oltre a rischi per l’equilibrio dei conti pubblici. L’impegno deve essere ora soprattutto rivolto ad agevolare i cambiamenti strutturali, che la stessa pandemia ha accelerato”, è un altro passaggio dell’intervento di Visco al congresso di Assiom Forex in corso a Parma.
Dall’avvio della crisi pandemica, ha continuato Visco, “la nostra economia ha mostrato una forte capacità di recupero, fornendo segnali incoraggianti sulle sue condizioni di fondo. La produzione industriale si è riportata già dalla scorsa primavera sui livelli precedenti la pandemia, il Pil vi ritornerebbe alla metà di quest’anno, l’occupazione verso la fine”. L’economia “ha tratto ampio beneficio dagli interventi di sostegno che, salvaguardando il sistema produttivo e l’occupazione durante le fasi più acute della crisi, hanno permesso una rapida ripresa dell’attività una volta attenuate le misure di contenimento”, ha aggiunto.
“I meno giovani -ha continuato Visco parlando a braccio- ricorderanno certamente lo shock petrolifero e la ‘tassa dello sceicco’ dei primi anni Settanta, dopo la guerra dello Yom-Kippur il prezzo del petrolio quadruplicò, con conseguenze che finirono per andare ben oltre la sfera energetica. Essendo un ‘onere esterno’ era, allora come è oggi, impossibile non patire quella tassa, un onere che si deve sopportare comunque, per via pubblica o privata che sia“.
Per il governatore della Banca d’Italia “ciò che sarà fondamentale però è evitare che, come avvenne allora in Italia e in altri paesi, essa sfoci in una futile rincorsa tra salari e prezzi, che fu allora aggravata dal particolare meccanismo di indicizzazione della scala mobile e dalla debolezza del cambio, con il risultato finale di un marcato e persistente incremento dell’inflazione. La politica monetaria non esiterà a contrastare con decisione simili sviluppi. Per questo è essenziale la consapevolezza da parte di tutti, forze politiche, parti sociali, opinione pubblica, del delicato equilibrio che dobbiamo preservare”.