Zelensky: “Siamo lo scudo dell’Europa contro l’esercito di Putin”. Uccisi due soldati ucraini

19 Feb 2022 19:50 - di Guido Liberati
Zelensky, presidente Ucraina

«Noi difenderemo il nostro Paese con o senza partner». Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, intervenendo alla conferenza di Sicurezza di Monaco. «Tutti devono capire che non stiamo chiedendo una donazione. Si tratta del vostro contributo alla sicurezza europea e internazionale», ha aggiunto. L’Ucraina è «lo scudo dell’Europa» contro l’esercito russo, ha aggiunto. «Noi non stiamo andando nel panico, abbiamo un atteggiamento solido e coerente e stiamo evitando di cadere in ogni provocazione», ha aggiunto.

Zelenski: “Difenderemo il nostro Paese con o senza partner”

Zelensky ha quindi lanciato un monito: se l’Occidente è convinto che la Russia invaderà l’Ucraina, allora agisca adesso. «Abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza. Dite che la guerra sta per iniziare, allora cosa aspettate? Non ci servono le sanzioni quando inizieranno i bombardamenti» ha scandito. E ancora: «Quando ci chiedete cosa si può fare? Molte cose si possono fare, vi possiamo dare una lista».

Alla Nato Zelensky ha chiesto un calendario “chiaro” per l’adesione, a Vladimir Putin un incontro per capire cosa vuole. L’Alleanza ci dia un calendario «chiaro e realizzabile in vista dell’adesione» di Kiev, ha detto il leader ucraino, che ha poi proposto un incontro al suo omologo. «Non so quello che vuole il presidente russo, per questo gli propongo di incontrarci», ha affermato.

Due soldati ucraini sono stati uccisi oggi e tre feriti oggi nell’est dell’Ucraina, ha poi riferito, ed ha smentito, come già aveva fatto il suo ministro degli Esteri, la notizia di una granata lanciata dal territorio ucraino a quello russo. L’accusa è “semplicemente stupida” ha detto Zelensky.  Colpi di mortaio sono stati esplosi nei pressi dell’area dove era in visita il ministro degli interni ucraino Denys Monastyrsky, vicino al villaggio di Novo Lugansk, sulla linea del fronte con i separatisti filo-russi.

La Nato ritira il suo personale da Kiev

La Nato ha annunciato il ritiro dello staff da Kiev. “La sicurezza del nostro personale è importante, abbiamo trasferito lo staff a Leopoli e Bruxelles”, ha detto un portavoce a Bruxelles, sottolineando che gli altri uffici dell’Alleanza atlantica in Ucraina rimangono operativi.

La Nato non ha fornito dettagli sul numero delle persone trasferite. La sua missione diplomatica a Kiev, una delle più grandi in un Paese che non fa parte dell’Alleanza, conta uno staff con diverse decine di persone.

“Ci aspettiamo che la Russia attui l’annunciata riduzione delle sue attività militari lungo il confine con l’Ucraina. Non abbiamo visto prove di questa riduzione. Giudicheremo la Russia sui fatti”. E’ quanto si legge nel comunicato della riunione dei ministri degli Esteri del G7, nel quale si invita nuovamente la Russia “a scegliere il percorso della diplomazia, a de-escalare le tensioni, a ritirare in modo sostanziale le forze militari dai confini ucraini, rispettando gli impegni internazionali”.

Putin nella situation room: “Presenza necessaria per i codici dei missili nucleari”

La guerra di nervi prosegue con l’annucio da Mosca. Il presidente russo Vladimir Putin ha dato il via dalla ‘situation room’ del Cremlino alle previste manovre militari e missilistiche strategiche in Russia, nel pieno dell’escalation sull’Ucraina. Le esercitazioni coinvolgono l’esercito, l’aviazione, le flotte del Nord e del Mar Nero con i loro sommergibili armati di missili nucleari, e le forze missilistiche strategiche, ricorda il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. La supervisione di Putin, secondo Peskov, è necessaria quando sono coinvolti i missili strategici e da crociera. «Tali test di lancio sono ovviamente impossibili senza il capo dello Stato. Sapete della famosa valigetta nera con il bottone rosso» con i codici che danno il comando per un attacco nucleare, ha ricordato il portavoce presidenziale.

 

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