Altro colpo a Putin, Biden: stop all’importazione di petrolio e gas. Anche Londra annuncia l’embargo

8 Mar 2022 18:35 - di Fortunata Cerri
Petrolio

«Non saranno più accettate importazioni di petrolio russo, gas e carbone». Il presidente americano Joe Biden ha annunciato un completo bando alle importazioni russe in campo energetico. «Il popolo americano darà un altro potente colpo» a Putin, ha detto il presidente, sottolineando che gli Stati Uniti «non vogliono sovvenzionare la guerra di Putin». Le sanzioni contro la Russia, ha poi continuato Biden, «il più importante pacchetto di sanzioni mai approvato nella storia, sta danneggiando l’economia russa e un rublo vale meno di un penny” americano.

Biden annuncia l’embargo energetico per la Russia

«Dobbiamo rimanere uniti e continuare a fare pressioni su Vladimir Putin. Questo è un passo che stiamo facendo per l’infliggere più danni a Putin ma con un costo qui negli Stati Uniti – ha aggiunto – ho detto sin dall’inizio che sarei stato onesto con gli americani: difendere la libertà ha il suo costo anche per noi». Il presidente ha sottolineato come questo passo abbia il sostegno bipartisan di democratici e repubblicani al Congresso. «L’Ucraina non sarà mai una vittoria per Putin», ha continuato Biden, denunciando come il leader russo «sembri determinato a continuare il suo percorso assassino a qualunque costo». Il presidente Usa ha denunciato che Putin «ha già trasformato due milioni di ucraini in profughi: la Russia potrà continuare la sua avanzata ad un prezzo terribile, ma questo è già molto chiaro, l’Ucraina non sarà mai una vittoria per Putin».

Petrolio, le anticipazioni della Cnn

L’annuncio di Biden era stato anticipato dalla Cnn che aveva citato tre fonti. La Casa Bianca ha proprio oggi aveva reso noto che il presidente avrebbe annunciato nuove “azioni” contro la Russia. Gli Usa faranno la loro mossa unilateralmente senza gli alleati europei – avevano precisato ancora le fonti citate dalla Cnn – a causa di disaccordi tra gli europei riguardo all’opportunità di bandire le forniture energetiche dalla Russia. Considerata la grande pressione politica interna, con il Congresso americano che si sta muovendo rapidamente per approvare misure bipartisan in favore dell’embargo energetico, l’amministrazione Biden – avevano concluso le fonti – avrebbe deciso di muoversi senza la coalizione.

Petrolio, l’annuncio della Gran Bretagna

Anche la Gran Bretagna annuncia eliminerà le importazioni di gas e petrolio russo entro la fine dell’anno, ha reso noto su Twitter il segretario per l’Energia, Kwasi Kwarteng. «La transizione consentirà ai mercati, agli imprenditori, e alle catene di approvvigionamento tempo più che sufficiente per sostituire le importazioni dalla Russia che rendono conto dell’8 per cento del fabbisogno britannico». Le imprese devono usare quest’anno per garantire una transizione morbida in modo che i consumatori non ne siano investiti. Il governo lavora con le compagnie con una nuova Task Force sul Petrolio per sostenerle a sfruttare questo periodo per cercare fonti alternative, ha aggiunto. Kwasi Kwarteng ha reso noto che i mercati hanno già iniziato a bandire il petrolio russo, con quasi il 70 per cento del petrolio russo attualmente senza acquirenti. E poi ha anticipato che, per fare fronte all’uscita del Paese dalle importazioni di petrolio e derivati dal petrolio russo, aumenterà le quote comperate da Stati Uniti, Olanda e dal Golfo.

Johnson: «La Gran Bretagna uscirà gradualmente»

«La Gran Bretagna si distaccherà dalla dipendenza dal petrolio russo nei prossimi mesi, entro la fine dell’anno, rendendo più pesante il pacchetto di sanzioni economiche internazionali», ha poi confermato il premier britannico Boris Johnson. «È un altro colpo economico per il regime di Putin in seguito dell’invasione illegale dell’Ucraina», ha aggiunto il premier in un tweet. «Lavorando insieme all’industria, siamo fiduciosi che questo obiettivo possa essere raggiunto nel corso dell’anno, dando abbastanza tempo alle imprese di adeguarsi per garantire la protezione dei consumatori», ha concluso.

Petrolio, il “no” della Bulgaria

Proprio oggi dopo il “no” della Germania è arrivato però quello della Bulgaria. «Sosteniamo pienamente le sanzioni esistenti, ma non possiamo permetterci di fermare le importazioni di petrolio e gas», ha detto l primo ministro di Sofia, Kiril PetkovPetkov ai giornalisti a margine di una sessione del Parlamento.

Se l’Unione Europea decidesse per un embargo “ci troveremmo in grande difficoltà”, ha avvertito, evidenziando la forte dipendenza della Bulgaria dal gas e dal petrolio russi.

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