Bassetti: «La quarantena di 7 giorni è una roba da Lazzaretto del 1400. Facciamo le persone serie»
Il ritorno in comunità dopo la positività deve avvenire solo dopo un tampone negativo. E questo può accadere anche dopo 2 giorni. La quarantena di una settimana è roba preistorica. La pensa così Matteo Bassetti. La chiusura di 7 giorni per i positivi anche dopo il primo aprile “è una decisione di pancia. Che non ha nessuno fondamento”, dice l’infettivologo genovese. “Una misura uguale per tutti, stabilita a priori è una modalità che si faceva al Lazzaretto di Venezia nel 1400. Quando la quarantena durava 40 giorni”. Bassetti lo dice chiaro e tondo. “Si sta riproponendo anche dopo la fine dello stato d’emergenza una misura che non serve. Per i ritorno in comunità dopo la positività basta un tampone negativo“.
Bassetti: 7 giorni di quarantena roba da 1400
“Purtroppo nel mondo, malgrado ci sia la stessa pandemia, si va in ordine sparso nella gestione”. È il parere di Maria Rita Gismondo. “Sette giorni confermati in Italia sono un buon intervallo di tempo precauzionale. Ma se andiamo sul sito dei Cdc americani i giorni diventano 5. E se facciamo un giro sui siti dei ministeri della Salute dei vari Paesi europei, troviamo altri intervalli di tempo ancora”. In ogni caso – conclede la direttrice del laboratorio di microbiologia clinica del Sacco di Milano- ritengo che 7 giorni siano una giusta misura di compromesso. “Anche dopo l’entrata in vigore, il primo aprile, delle nuove regole anti-Covid successive alla fine dello stato d’emergenza – ha chiarito il Minsitero – sull’isolamento dei contagiati da Sars-CoV-2 varrà quanto previsto dalla circolare ministeriale del 4 febbraio. I positivi dovranno aspettare 7 giorni (10 se non vaccinati) prima di fare un tampone, test che dovrà essere negativo per poter porre fine alla quarantena”.