«Bastardi, morite»: dai “pacifisti” sassi contro la nave della Marina. Crosetto: «Vergogna» (video)
«Bastardi, dovete morire». E poi il coro «assassini, assassini». E l’immancabile «m…e». Sono alcuni degli insulti che un gruppo di “pacifisti” e antimilitaristi ha lanciato contro i militari che si trovavano sulla nave “Carabiniere” della Marina, mentre entrava nel Mar Piccolo a Taranto, per lavori di manutenzione. I sedicenti buoni si trovavano sulla sponda e, quando la fregata ha sfilato con i marinai in posizione schierata sulla tolda, si sono scatenati, non lesinando anche sul lancio di oggetti.
Meloni: «Non è pacifismo, è idiozia»
Facile immaginare che la contestazione, che ha suscitato un moto di indignazione bipartisan, fosse legata alla guerra in Ucraina. «Quanto avvenuto a Taranto è un’offesa a chi ogni giorno, con indosso una divisa, difende l’Italia con coraggio e sacrificio. Questo non è pacifismo, è idiozia», ha commentato Giorgia Meloni su Facebook.
Sarei disposto a pagare per avere il nome di chi grida “Dovete morire bastardi!”.
Si lo sarei.
Per sapere chi è, aspettarlo davanti a casa, presentarmi e chiedergli: “Perché devono morire? Perché sono bastardi?”.
E sentire la sua risposta.
Guardandolo con disprezzo. pic.twitter.com/WQ0rcZn4fj— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) March 16, 2022
Crosetto: «Ecco la bontà dei pacifisti…»
«Ecco alcuni “pacifisti” italiani, spero una minoranza. Ascoltate la loro bontà, il loro amore verso il prossimo. Fanno più male loro con le parole in pochi secondi, che i ragazzi su quella nave nella loro intera vita», ha scritto su Twitter Guido Crosetto, rilanciando il video degli improperi. «Sarei disposto a pagare per avere il nome di chi grida “Dovete morire bastardi!”. Sì, lo sarei. Per sapere chi è, aspettarlo davanti a casa, presentarmi e chiedergli: “Perché devono morire? Perché sono bastardi?”. E sentire la sua risposta. Guardandolo con disprezzo», ha poi aggiunto Crosetto in tweet successivo.
Guerini si accorge della «violenza» dei gruppettari
Sul caso, che è ora oggetto di un’indagine, è intervenuto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, per il quale «pur trattandosi di un gruppo ristretto di persone, che non rappresenta in alcun modo i sentimenti riservati dalla stragrande maggioranza dei cittadini italiani alle donne e agli uomini in uniforme, preoccupa la violenza di cui è stata fatta bersaglio la nave della Marina Militare “Carabiniere”». Di immagini che «fanno male al Paese», ha parlato poi il sottosegretario azzurro alla Difesa, Giorgio Mulè, indicando come «finti pacifisti» gli autori della contestazione.