Cacciari: “Io putiniano? Non discuto con gli idioti”. E sulla guerra: “La Merkel ottima mediatrice” (video)

7 Mar 2022 12:48 - di Alberto Consoli
Cacciari Putin

Io filo-Putin? Non rispondo a queste stupidaggini, non discuto con un idiota che mi definisce putiniano“. Massimo Cacciari si esprime così nel suo intervento a Non è l’arena su La 7 rispondendo alle domande di Massimo Giletti. Il filosofo era in collegamento per parlare della guerra tra Ucraina e Russia. Ma quando il conduttore gli chiede conto della discussa “lista di proscrizione” stilata da Giannni Riotta  su Repubblica, qualche giorno fa, va su di giri, gli va la mosca al naso. Riotta sarebbe “l’idiota” che Cacciari non nomina, avendo l’editorialista stilato elencato i nomi di politici e intellettuali italiani presunti “fiancheggiatori” di Vladimir Putin. “Una lista un po’ particolare”, la definisce Giletti con imbarazzo, perché vi figura anche l’ex sindaco di Venezia. Il quale da subito “esplosivo”, mette in chiaro: “Se vogliamo parlare seriamente, parliamo seriamente. Con questo idiota non discuto. L’altra faccia della medaglia è la censura su Dostoevskij”. Una sottolineatura della folle censura dell’Università Bicocca di Milano. Che aveva annullato (poi ripensandoci) il ciclo di lezioni di Paolo Nori sul grande scrittore russo. Idiozia per idiozia…

Russia-Ucraina, Cacciari: “I margini di trattativa ci sono, ma a una condizione”

Tornando alla guerra in Ucraina, Cacciari ha detto la sua: “Noi abbiamo sottovalutato la capacità di Putin di allestire un’operazione come questa e per scatenare un’aggressione di questo impeto. Putin però ha sottovalutato la reazione, le sanzioni sono pesanti: non so quanto la Russia potrà andare avanti con un attacco di queste proporzioni. Di fronte anche ad una resistenza che non si aspettava”. Sull’esito del conflitto, sulla possibilità di arrivare a negoziati risolutivi o a compromessi onorevoli per entrambe le parti, Cacciari ha detto: “Credo ci siano i margini per arrivare ad un tavolo di trattativa serio per un cessate il fuoco; creare i corridoi umanitari e risolvere le questioni secolari di contenzioso tra Ucraina e Russia, come sanno bene ucraini e russi. Bisogna partire da Caterina la Grande per capire questa storia”. Insiste però sulla chiarezza degli obiettivi che si intende raggiungere e sulla capacità di analisi. “E’ chiaro, non è ammissibile l’annessione dell’Ucraina all’impero russo. Ma bisogna trovare il modo affinché l’Ucraina non sia avvertita come una minaccia” per la Russia.

“Bisogna trattare con Putin. Bene la Merkel”

Più facile a dirsi che a realizzarsi, ovviamente. Ma, almeno, dice, non dobbiamo oscurare le analisi.  “E’ giusto dire con chiarezza da che parte si sta: ma questo non significa portare il cervello all’ammasso. Il conflitto lì c’è da almeno 12 anni e l’Europa cosa ha fatto? – si interroga Cacciari- Non poteva muoversi un po’ prima, valutare con più realismo le posizioni russe; ed evitare che la situazione precipitasse in questo modo? Oggi bisogna far cessare il fuoco e per riuscirci bisogna trattare con la Russia e con Putin“. Una cosa non possiamo fare, secondo Cacciari: “Non possiamo semplicemente dire agli ucraini: andate avanti, combattete, morite e poi vediamo come va a finire la partita”. E a proposito di mediatori di cui si fa un gran parlare si è detto completamente favorevole  sull’eventuale scesa in campo della Merkel nella trattativa con Putin: “sarebbe la strada giusta. Conosce bene la lingua e la situazione“. Proposta avanzata anche da Lucio Caracciolo, il direttore della rivista di geopolitica “Limes”.

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