Caro energia, il piano di Zingaretti e Gualtieri è da lacrime e sangue: tagli a trasporti e illuminazioni
Per la Capitale si prepara un piano da lacrime e sangue per il caro energia. La denuncia arriva da Fratelli d’Italia. «L’ipotesi, allo studio del Governatore del Lazio Zingaretti e del Sindaco di Roma Gualtieri, di ridurre i servizi di trasporto pubblico e l’illuminazione della città di Roma, è assolutamente inaccettabile». Lo dichiara il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo, presidente della Commissione Trasparenza.
La denuncia di FdI: “Zingaretti e Gualtieri usano l’alibi della crisi energetica”
«Ci siamo battuti per anni, nella scorsa consiliatura, chiedendo interventi seri e concreti per il risanamento delle società partecipate di Roma Capitale messe in ginocchio da gestioni scellerate. E oggi, a causa dell’aumento dei costi dei combustibili, la strategia elaborata da Regione e Comune, sarebbe diminuire le corse di metro e bus e ridurre l’illuminazione delle strade, creando maggiori difficoltà di spostamento ai cittadini, scaricando sui cittadini i costi del carburante per l’uso delle auto private e aumentando l’insicurezza che strade buie e poco illuminate comportano. Se le società partecipate non sono in grado di gestire questa crisi energetica e l’aumento dei costi, devono essere Regione e Comune a farsene carico interloquendo col governo al fine di non aumentare il già rilevante disservizio dei mezzi pubblici e di non rendere buie ed insicure le strade di Roma».
E che il problema dei trasporti pubblici capitolini non dipenda dalla guerra in Ucraina, lo conferma quanto avvenuto stamattina. ”Causa indisponibilità di treni per guasto” è stata chiusa la tratta della metro B1 tra la stazione di Bologna e la stazione Ionio. Lo ha comunicato Atac in un tweet. Ed è stato attivato, come già capitato recentemente, il servizio di bus sostitutivo. Il motivo dei disservizi? Il Campidoglio non ha un numero sufficente di treni della metropolitana.
E, sempre nelle stesse ore, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha annunciato l’ennesima iniziativa simbolica. Stavolta a discapito dei dipendenti della Regione Lazio. «Noi in queste ore – ha detto Zingaretti – viviamo una imprevedibile tragedia umana, per l’invasione di Putin dell’Ucraina e gli effetti sulle persone sono già entrate nelle case con il caro energia. Noi abbiamo preso la decisione di abbassare il riscaldamento di un grado e di spegnerlo in tutte le sedi regionali per due ore al giorno. Questo per dare una mano non solo simbolicamente». Molto folclore, disagio per i dipendenti regionali e inesistente beneficio per le casse pubbliche. La solita propaganda del Pd: tutta “chiacchiere e distintivo”.