Casarini cavalca la crisi ucraina per avere la par condicio coi migranti africani: “Accogliamoli tutti”

14 Mar 2022 16:07 - di Luisa Perri
Casarini, Ucraina

Nella crisi ucraina ha brillato per la sua assenza: Luca Casarini, come Carola Rackete e altri eroici soccorritori di migranti, l’ex leader dei Disobbedienti espone la sua autodifesa all’Adkronos.

“Mentre stiamo imparando cosa significa il dramma di dover scappare con i propri figli da un inferno come in Ucraina, altre mamme e bambini, figli e anziani cercano di fuggire dalle torture e dai lager in Libia, e muoiono in mare nel tentativo di fuggire. Sono vite che valgono di meno, queste?”. Tira in ballo l’ennesimo naufragio avvenuto davanti alle coste della Libia, che sarebbe costato la vita a 20 migranti. Lui guida la missione di Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini, a bordo della Mare Jonio. Un rimorchiatore del 1971 adattato a nave di ricerca e di soccorso nel Mediterraneo.

Casarini cavalca la crisi ucraina

La nave di Casarini, battente bandiera italiana, sta preparando la prossima missione, la undicesima, nel Mediterraneo centrale. La partenza è prevista nei prossimi giorni dalla Sicilia. Resta, però, l’amarezza per quanto avviene invece sull’altra sponda del Mediterraneo. “Perché il governo italiano continua a finanziare i lager in Libia – chiede ancora Casarini -, continua a fornire i mezzi ai carcerieri che catturano e deportano di nuovo nei lager donne, uomini e bambini? Come mai questi profughi valgono di meno? Perché non vengono aiutati a fuggire anche loro dall’orrore? Se differenziamo addirittura i profughi siamo solo dei mostri”, conclude.

E sulla crisi in Ucraina? Dopo numerose sollecitazioni dal centrodestra, pare che a distanza di quasi tre settimane dalla guerra, anche i paladini dei profughi si siano decisi a muoversi. Mercoledì dovrebbe partire da Napoli e Bologna la missione ‘Safe passage in Ukraine’ di Mediterranea. L’intenzione è di recarsi sul confine ucraino per portare aiuti umanitari e riportare in Italia le persone che stanno scappando dai bombardamenti dell’esercito di Putin. Profughi anche loro, anche se, per Casarini & compagni, considerati di serie B.

 

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